Isis, decapitato l'ostaggio americano Peter Kassig.
Sgozzati in massa i soldati siriani -Video
di Stefania Cigarini
Quale sia la sua sorte, come quella del suo temibile comandante in capo Abu Bakr al-Baghdadi, dato più volte per morto, il boia compare in un video - che Washington giudica autentico, ma che non è possibile datare con precisione - con la testa mozzata di Kassing, ed la sequenza di altre diciotto decapitazioni di soldati siriani prigionieri.
Kassig, che aveva combattuto in Iraq nel 2007, era tornato in Medioriente qualche anno dopo, da cooperatore e fondatore della no profit di assistenza medica Sera, Special Emergency Response and Assistance. Catturato a ottobre dello scorso anno, durante la prigionia si era convertito all'Islam assumendo il nome di Abdul Rahman e lanciando l'ultimo, toccante messaggio ai familiari, sei mesi fa.
I genitori, Ed e Paula, che per lui avevano tentato un appello ad al-Baghdadi hanno chiesto ai media che il video della decapitazione non venga diffuso tanto quanto è avvenuto per quelli dei compagni di sventura, i connazionali James Foley e Steven Sotloff ed i britannici Alan Henning e David Haines.
S'è invece concluso l'incubo di Gianluca Salviato, il tecnico 48enne di Trebaselghe (Padova) rapito a Tobruk il 22 marzo. L'uomo è arrivato a Roma la notte scorsa accolto dalla moglie Maria e dalla sorella Cristina. Ieri ha avuto un lungo colloquio con Sergio Colaiocco il magistrato che ha aperto un fascicolo per sequestro di persona con finalità terroristiche. «Mi hanno dato i farmaci per il diabete di cui avevo bisogno. Erano terroristi, ma mi hanno trattato bene» ha detto.
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Ultimo aggiornamento: Lunedì 17 Novembre 2014, 09:28
