I familiari di Eitan Biran, il piccolo di 5 anni unico sopravvissuto alla strage del Mottarone, in cui sono morti il papà Amit, mamma Tal, il fratellino Tom, oltre ai bisnonni e ad altri passeggeri, si sono rivolti ai legali perché starebbero pensando all'affido.
Eitan è stato dimesso questa mattina dal reparto Isola di Margherita dell'ospedale Regina Margherita. Il piccolo è tornato in ambulanza a casa, a Pavia, accompagnato dalla zia Aya, medico e madre di due bimbi, che in questi giorni «vive per lui» come ha spiegato il presidente della comunità ebraica Milo Hasbani. Ora le sue condizioni sono molto migliorate. Proseguirà il percorso terapeutico dal punto di vista psicologico ed effettuerà future visite di controllo.
La tragica telefonata
«È il 118, salve. Stiamo mandando un pò di mezzi, quelli che riusciamo a recuperare. Non so se vi hanno detto, a Stresa pare sia caduta una cabina... aspetti, scusi un attimo.... si è schiantata una cabina... è caduta una cabina alla funivia di Stresa». Sono passate da poco le 12 di domenica 23 maggio quando l'operatore del 118, una donna, comunica con queste parole ai carabinieri di Verbania quanto è appena accaduto al Mottarone. Le notizie sono ancora frammentarie, il momento è concitato, ma i nervi sono saldi. Ci sono delle persone da soccorrere ed è questa la priorità dell'operatrice del soccorso e del carabiniere dall'altra parte della cornetta. La conversazione dura meno di tre minuti ed è spesso interrotta. L'operatrice del 118 cerca maggiori informazioni, il carabiniere impartisce le prime istruzioni alle pattuglie. «Sto mandando la medicalizzata, mando l'elicottero... ok, mandiamo la medicalizzata e i vigili del fuoco», dice la donna ai colleghi della centrale.
«Ma è sopra, in cima al Mottarone, quindi?», chiede. «È sopra in cima...» «Alpino o Mottarone?» chiede il carabiniere. «Mi dicono in cima al Mottarone - è la risposta - che casino che casino...».
Un attimo dopo arrivano le prime indicazioni dell'operatrice: «inizio a mandarvi lì, ma stiamo cercando di capire perché pare che la cabina sia caduta in mezzo al bosco, ma non sappiamo di preciso dove. Pare non sia raggiungibile da terra», dice con le parole sempre più veloci una dopo l'altra. «All'interno c'erano almeno sei persone, non si sa le condizioni, sicuramente sono gravissimi. La devo salutare perché devo gestire tutto l'intervento». «Ok, appena possibile mi fate sapere a che altezza?», è la preoccupazione del carabinieri. «Assolutamente si», la risposta del 118. La conversazione a questo punto si interrompe, ma la macchina dei soccorsi è già in moto, a conferma della prontezza dell'intervento e della grande professionalità di tutte le persone impiegate, che purtroppo non impedirà a questa tragedia di assumere le proporzioni ormai note, con quattordici vittime e il solo Eitan, di cinque anni, sopravvissuto a quel volo.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 10 Giugno 2021, 15:41
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