In Europa tutti lo sanno. E lo hanno messo in conto. Le sanzioni colpiranno duramente la Russia, ma i loro effetti si faranno sentire anche sulle economie dei Paesi che le hanno inflitte. Per alcuni, come l’Italia, più che per altri. Ma c’è poco da fare. A tutti è chiaro che la risposta all’invasione dell’Ucraina deve essere ferma, dura e unitaria. «Il precipitare degli eventi», ha spiegato il presidente degli industriali italiani Carlo Bonomi, «chiama oggi tutti a riaffermare il proprio impegno a sostegno della libertà e a lavorare nella massima unità nella Comunità Europea e nella Nato per fermare una nuova guerra d’aggressione nel nostro continente». Il leader di Confindustria ha subito avviato una consultazione straordinaria dell’associazione con tutti gli omologhi europei. Anche gli industriali vogliono mostrare di marciare uniti. Ma lo scenario che si presenta davanti all’Italia nelle prossime settimane non è semplice. Anzi. Dopo l’annessione nel 2014 della Crimea da parte di Mosca e con le conseguenti sanzioni internazionali, i rapporti commerciali tra l’Italia e la Russia si sono molto raffreddati.
Nel 2012-2013 la Russia era destinazione del 2,7% dell’export italiano e origine del 5,2% dell’import. L’interscambio totale, insomma, superava i 34 miliardi di euro. Lo scorso anno, Mosca è stata la destinazione dell’1,5% delle esportazioni italiane e origine del 3% delle importazioni. I rapporti commerciali si sono dimezzati. Numeri che oggi possono sembrare piccoli. Ma è un’illusione. Primo, perché le importazioni che arrivano dalla Russia sono per l’Italia strategiche. Dentro quel 3% di import c’è il 42% del gas usato nel Paese e il 13% del petrolio. Inoltre, la Russia è origine di più di metà dell’import italiano di carbone e lignite, tra l’altro in forte aumento rispetto ai livelli precedenti alla crisi, di circa 15% dei prodotti petroliferi e di quasi il 7% dei metalli di base (in aumento in particolare gli acquisti di alluminio).
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La sottostima
Secondo, a sottostimare il dato delle importazioni è anche il fatto che lo scorso anno il prezzo del gas era decisamente più basso di quello di oggi.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 25 Febbraio 2022, 09:28
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