Pablo Neruda, riaperte le indagini sulla morte del poeta: cancro o avvelenamento? Predisposto un nuovo esame grafotecnico

Mercoledì 21 Febbraio 2024, 15:49

La morte

Dopo 12 giorni dal golpe – e un giorno prima di espatriare – Neruda morì. Subito corse voce che fosse stato ucciso. I sospetti, da allora, non si sono mai sopiti, e quasi 40 anni dopo, nel 2011, sono stati corroborati dalla dichiarazione del suo autista e guardia del corpo, Manuel Araya. Pablo Neruda gli avrebbe telefonato per dirgli che un uomo in camice bianco, mai visto prima, gli aveva praticato un'iniezione senza dare spiegazioni: «Mi ha fatto una puntura nella pancia. Correte, correte!». La morte avvenne poche ore dopo.

Ci sono altre circostanze che alimentano i dubbi. Per quanto Neruda fosse malato, il crollo e la morte furono improvvisi, come se fosse intervenuto un fattore esterno. Fino all'ultimo era lucido e lavorava, come testimoniano sia l'ambasciatore messicano, sia la moglie, sia l'amante (perché sì, anche da vecchio Neruda aveva un'amante, come ne aveva avute tante nella vita, oltre che tre mogli). Inoltre, le cartelle cliniche del poeta sono sparite.








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