Lazio, la carica Felipe Anderson: "La Juve
è la più forte, ma possiamo vincere"

Lazio, la carica Felipe Anderson: "La Juve ​è la più forte, ma possiamo vincere"

di Daniele Magliocchetti
E' il giorno del suo ventiduesimo compleanno e Felipe Anderson, dopo averlo festeggiato con i compagni di squadra subito dopo l'allenamento, decide di passarlo anche insieme ai tifosi della Lazio, intervenendo alla radio ufficiale e cercando di rispondere a tutte le domande in diretta.



La sfida con la Juventus: «Loro sono la miglior squadra d'Italia, ma noi siamo in un momento importante, sappiamo di essere forti, li rispettiamo, ma andremo lì a giocare a testa alta, cercando di metterli più possibile in difficoltà».



Cosa è cambiato rispetto alla sfida d'andata: «Abbiamo trovato più fiducia e consapevolezza nei nostri mezzi, sabato sarà diverso».



L'esplosione: «Già l'anno scorso una volta finita la stagione, non era contento che era terminata, non avevo fatto per niente bene e volevo rimettermi subito in pista, quasi non fare le vacanze per quanto desideravo fare bene nella Lazio. Sono rientrato che ero caricatissimo».



La forza: «Essere sempre me stesso, restare semplice, quello che sono sempre stato, mia sorella me lo dice spesso».



Il rapporto con Roma: «Sin da quando ero piccolo sognavo di stare in una città come Roma, la gente mi ricorda molto la gente del mio paese. In strada ti chiamano e urlano: ciao Felipe come stai. E a me questo piace tantissimo».



La partenza e il feeling con Pioli: «Sin da Auronzo il mister mi diceva sempre che deipendeva da me, poi quando in campo non facevo bene, mi allenavo sempre di più e Pioli è stato sempre al mio fianco, stimolandomi sempre».



Il momento giusto? «Quando si è fatto male Candreva e a me è dispiaciuto tanto per Antonio, il mister in quel momento mi ha caricato e mi ha detto: ora vai, tocca a te».



Il primo gol: «A Parma mi sono sbloccato, è stato importante per me ma anche per la squadra».



La rete al derby: «Tutti mi chiedevano di segnare e quando l'ho fatto, quasi non ci credevo, solo dopo cinque minuti ho cominciato a capire che ce l'avevo fatta».



Doppietta al Torino... «Me la ricordo bene, magari visto che è la stessa città, la rifaccio pure contro la Juve, anche se c'è Buffon ed è molto più difficile, lui è un grande portiere».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 15 Aprile 2015, 18:16