Morto Franz Beckenbauer, Matthäus: «Profondo choc». Da Boninsegna a De Sisti: «Addio a una leggenda»

La morte del Kaiser ha scatenato le reazioni di tanti personaggi del mondo del calcio

Morto Franz Beckenbauer, Matthäus: «Profondo choc». Da Boninsegna a De Sisti: «Addio a una leggenda»

Campione del mondo da giocatore (1974) poi da allenatore (1990), presidente del Bayern e organizzatore dei Mondiali di calcio del 2006 (quelli vinti dall'Italia di Lippi): per più di mezzo secolo Franz Beckenbauer ha scandito la vita quotidiana dei tedeschi appassionati di calcio e non solo, diventando il "Kaiser" dalle mille sfaccettature della Germania del dopoguerra. È una storia che Franz Beckenbauer, morto ieri all'età di 78 anni, amava raccontare, un aneddoto che ha influenzato le sue scelte future. All'età di 12 anni, il ragazzo del quartiere popolare e operaio di Obergiesing, nel sud della capitale bavarese, scoprì il calcio all'SC 1906 Monaco. Poi l'inizio di una lunghissima storia tra il Bayern e il giovane Franz, che di lì a pochi anni sarebbe diventato il «Kaiser».

Nato nel settembre 1945 tra le rovine della Germania del dopoguerra, figlio di un direttore dell'ufficio postale, Franz Beckenbauer arriva al Bayern nel 1964, quando non ha ancora 19 anni, e vi trascorre gran parte della sua carriera nel ruolo di libero dietro alla difesa. Il suo è un palmares eccezionale: quattro scudetti e altrettante Coppe di Germania, due Palloni d'Oro (nel 1972 e nel 1976, divenendo il primo difensore ad essere insignito per due volte dell'ambìto premio), tre successi consecutivi in Coppa dei Campioni, l'antenato della Champions League. Con la Nazionale tedesca conquistò la doppietta del Campionato Europeo (1972) e della Coppa del Mondo (1974). La ciliegina sulla torta è rappresentata dal fatto che l'incoronazione mondiale avviene in casa, nello stadio olimpico di Monaco, a due passi dalla sua città natale. Dopo la prima esperienza nei New York Cosmos, con Pelè, dall'80 all'82 milita nell'Amburgo, dove vince un altro campionato prima di chiudere la carriera ancora con i N.Y. Cosmos. A Italia '90 vincendo in finale all'Olimpico contro l'Argentina di Maradona a Roma Beckenbauer entra ancor di più nella leggenda, diventando il secondo campione del mondo sia da giocatore che da allenatore, dopo il brasiliano Mario Zagallo.

Sacchi: «Una leggenda, siamo tutti più poveri»

«Oggi è un giorno triste per il mondo del calcio - ha detto Arrigo Sacchi all'Adnkronos -.

Perdiamo una leggenda del nostro sport. Grandissimo da calciatore e poi anche da allenatore. Dispiace di più perché era ancora abbastanza giovane, anche se sapevo che era malato da un pò di tempo. È una grande tristezza, siamo tutti più poveri». 

«Il mio ricordo di Beckenbauer corre in Messico '70, quando allo stadio Azteca siamo riusciti a battere la grande Germania - il ricordo di Boninsegna -. Era la partita del secolo e lui era il capitano e il regista, colui che dirigeva l'orchestra di questa grande formazione. Un vero uomo squadra, di una eleganza straordinaria che giocò con questo braccio infortunato ma riuscì comunque a dare il meglio e dettare i tempi, era un vero uomo squadra».

 

De Sisti: esempio per più generazioni

«È stata una leggenda vera - ha detto De Sisti -. Grande giocatore e grande tecnico e ci sono riusciti davvero in pochissimi. Un esempio per tante generazioni di calciatori per la sua classe in campo e fuori dal campo. Sono triste come se mi fosse morto un parente. A lui mi lega la famosa semifinale del mondiale di Messico 1970 quando con l'Italia superammo 4-3 la Germania e mi ricordo che lui si fece male a un braccio e giocò menomato, nonostante tutto andò vicino a segnare e ci mise in grande difficoltà».

«Lo shock è profondo, anche se sapevo che Franz non si sentiva bene. La sua morte è una perdita per il calcio e per la Germania tutta. È stato uno dei più grandi da giocatore e da allenatore, ma anche fuori dal campo. Franz era una personalità eccezionale non solo nel calcio e godeva di riconoscimenti in tutto il mondo. Tutti quelli che lo hanno conosciuto sanno che Franz era una persona grande e generosa. Un caro amico ci ha lasciato. Mi mancherà, mancherà a tutti noi!». Queste le parole di Lothar Matthäus alla Bild sulla scomparsa di Franz Beckenbauer.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 8 Gennaio 2024, 18:26

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