La storia di Ciprian, il ragazzo miracolato: "Così mi ha salvato"

La storia di Ciprian, il ragazzo miracolato: "Così mi ha salvato"

di Franca Giansoladati
CITTÀ DEL VATICANO. Ciprian è un simpatico ragazzo di vent'anni. Ipovedente ma vitale e sempre allegro. Ha persino vinto la medaglia d'oro per il nuoto alle special olympics del 2014. Se non ci fosse stata la santa degli ultimi, Madre Teresa, lui oggi non esisterebbe più, non ce l'avrebbe mai fatta a sopravvivere nell'orfanotrofio rumeno dove era stato abbandonato. Lo stato di denutrizione, la mancanza di cure ma soprattutto l'avanzare di una grave malattia non gli avrebbero mai consentito di superare l'adolescenza. Quando un incontro (molto speciale) può salvarti la vita. E la vita di Ciprian è stata una esperienza incredibile. Lui è uno dei tanti bambini abbandonati alla nascita per una grave malformazione che sono stati poi adottati da Madre Teresa. Le bastava uno sguardo per comprendere chi aveva bisogno di lei. Si riconosceva nei più deboli, gli scarti della società. Quanti sono i bambini salvati in questo modo? Nemmeno le suore missionarie riescono a fare un conto preciso. Migliaia e migliaia. Madre Teresa si batteva per loro vita, pretendeva che sopravvivessero, anche se erano affetti da patologie gravi; era testarda, tenace, non si arrendeva fino a che il bambino non le veniva affidato per le cure necessarie. La sua santità l'ha raggiunta anche in questo modo. Probabilmente il miracolo più grande. Ciprian si gira e rigira tra le mani una foto di Madre Teresa. E' stata la sua madrina di battesimo. L'amore e le cure sono state un mix salvifico, potente, fino al recupero di una vita attiva.

Papa Bergoglio stamattina la eleverà agli altari davanti al mondo intero, testimone universale della carità. Ciprian seguirà la cerimonia della canonizzazione da Assisi, dall'Istituto Seraphicum, dove vive e dove viene seguito da medici e assistenti. «Abbiamo deciso di non portarlo a Roma perché sarebbe stato un po' complicato» ha spiegato Francesca di Maolo, presidente del Seraphicum. Ciprian è nato in un piovoso giorno di gennaio a Tirgoviste, vicino a Bucarest durante gli anni della dittatura di Ceausescu. Durante il parto qualcosa non è andata per il verso giusto e le conseguenze sono drammatiche: le ossa del cranio non si saldano, il neonato è destinato ad andare incontro a seri problemi durante la crescita. Per i medici è già un miracolo che sia ancora vivo. La mamma per disperazione decide di abbandonarlo in un orfanotrofio per casi incurabili. Durante una visita in quell'istituto,
Madre Teresa rimane colpita dalla tragicità della storia di Ciprian, e decide di portare con sé il bambino per farlo operare a Roma al Policlinico Gemelli.
 
 


Vuole anche trovargli una famiglia adottiva. Purtroppo tutte le coppie che si fanno avanti si spaventano di fronte al quadro clinico del piccolo. «Soffre di una encefalocele fronto-nasale a suo tempo corretta chirurgicamente con un residuo visivo e un ritardo mentale medio lieve» sintetizza il direttore sanitario del Seraphicum, Sergio Elisei. Tuttavia la riabilitazione e l'affetto hanno fatto miracoli, così come le diverse operazioni cui è stato sottoposto a Roma. Da allora sono passati quasi 20 anni. Ciprian ama il teatro, la pittura, le camminate ed è persino un campione di nuoto che ha vinto la medaglia d'oro alle special olympics nel 2014. E' il miracolo d'amore di Santa Madre Teresa.
Ultimo aggiornamento: Domenica 4 Settembre 2016, 10:40
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