Papa Francesco a L'Aquila, città in fermento: aprirà la Porta Santa per la prima volta nella storia

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C'è grande entusiasmo a L'Aquila per l'arrivo di Papa Francesco, che questa mattina alle 7.50 è partito dall'eliporto del Vaticano per recarsi nella città abruzzese, dove poco prima delle 9 è atterrato allo stadio in piazza d'Armi, in leggero ritardo sulla tabella di marcia per un piccolo contrattempo legato al meteo. Bergoglio è arrivato in Piazza Duomo a bordo di una Fiat 500 L bianca, seduto vicino al conducente con il finestrino aperto ha salutato con la mano i fedeli in festa: piazza gremita e tante bandierine del Vaticano.

 

Di fronte al Duomo ancora inagibile è stato accolto da cardinale Petrocchi e dal presidente della Regione Marsilio. Alle 10, il Papa sarà sul palco allestito sul sagrato della basilica dove presiederà la messa, quindi l'Angelus.  Al termine, Bergoglio, primo Pontefice della storia, effettuerà il rito dell'apertura della Porta santa, bussando tre volte, con il ramo d'ulivo del Getsemani, sull'anta del portale nel lato sinistro della basilica.

Turisti e fedeli in festa per l'arrivo di Bergoglio

Sveglia anticipata per migliaia di persone in attesa della visita pastorale: tenendo conto di restrizioni al traffico e difficoltà di parcheggio, tanti tra pellegrini, religiosi, turisti, semplici curiosi o membri di associazioni e gruppi scout hanno raggiunto il centro storico con largo anticipo presentandosi per tempo ai varchi di controllo di piazza Duomo e piazzale di Collemaggio, le due aree dove papa Francesco incontrerà i fedeli che si riempiono progressivamente. Tra questi due luoghi c'è un percorso transennato attraverso il quale si muoverà la Papamobile.

Il suo slogan in abruzzese fa impazzire tutti

Emozione e applausi poi a piazza Duomo alle parole di Papa Francesco che ha concluso il suo discorso dicendo «Jemo 'nnanzi», ossia «andiamo avanti» così come si trovò a dire nel 2014 durante un'udienza a cui avevano preso parte 130 aquilani del gruppo di azione civica che porta lo stesso nome. Di qui, questa mattina, Cesare Ianni e i suoi attivisti di 'Jemo Nnanzi' hanno piazzato un lungo striscione con questo slogan nella parte alta della piazza, in attesa del passaggio della Papamobile. «Quando, a 5 anni dal terremoto Papa Francesco pronunciò il nostro slogan ci trovammo comossi - ricorda Ianni - anche perché fu nell'ambito di un'udienza in cui parlò del nostro dialetto e della nostra città ferita».

 

«Un pensiero speciale rivolgo al gruppo 'Jemo 'nnanzi' che vuol dire 'andiamo avanti - aveva detto il pontefice in quella occasione -. A 5 anni dal terremoto che ha devastato la vostra città mi unisco alla preghiera per le numerose vittime che affido alla Madonna. E a voi dico tenete viva la speranza. Fate in modo che alla ricostruzione delle abitazioni si unisca anche quella delle vostre chiese, luoghi di preghiera, e del patrimonio artistico della città al quale si aggancia la rinascita sociale del territorio». 


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