Reddito di cittadinanza, allarme proteste: a Napoli centinaia di agenti a protezione delle sedi Inps

Nel capoluogo campano circa 21mila persone sono destinate a perdere il sostegno. Paura anche tra gli impiegati dell'Inps dopo gli episodi di rabbia degli scorsi giorni. L'appello del comune di Castellammare di Stabia («non venite qui a chiedere la misura»). Ma si temono tensioni in tutto il sud Italia

Reddito, sit-in di protesta a Napoli e in altre città: allerta nelle sedi Inps

di Riccardo Palmi

Napoli è la città in cui sembra montare la protesta più grande contro la sospensione del reddito di cittadinanza. Una misura annunciata da mesi dal governo e prossima a entrare in vigore. Nel capoluogo campano si candidano a perdere il sostegno oltre 21mila persone, mentre considerando tutta la Campania si arriva a 37mila. Ma anche il sindaco di Cosenza, Franz Caruso, ha dichiarato di aver mandato la municipale intorno al comune come misura di sicurezza dopo che, su 5mila beneficiari, a 1500 è stato comunicato che non avranno più il reddito. Negli scorsi giorni a Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli, il comune aveva invitato «i cittadini a non recarsi presso l'ufficio Servizi sociali senza essere convocati». E poi c'è la Sicilia dove i percettori del reddito sono scesi in piazza più volte negli scorsi mesi. 

A Napoli oggi gli occhi sono puntati sulla sede dell'Inps di via Alcide De Gasperi: lì alle 10 di oggi è stato convocato da Potere al Popolo e dai sindacati di base un presidio di protesta. Una situazione delicata, che viene guardata a vista dalle forze dell’ordine. Proprio quell'ufficio infatti negli scorsi giorni ha ricevuto una pioggia di telefonate da parte di persone che, via sms, hanno saputo che da agosto non avrebbero più ricevuto la misura. Sempre all'Inps, si sono registrati molti momenti di rabbia: a pagarne le spese in molti casi gli addetti alla vigilanza. E proprio questi ultimi insieme agli impiegati sono quelli più spaventati da possibili tensioni che nella prossima settimana potrebbero crescere ancora.

La questura ha deciso di destinare qualche centinaio di agenti al controllo delle aree vicine all'Inps e a porti e stazioni (alcuni manifestanti potrebbero giungere dalle Isole o da altre parti del sud Italia).  

Reddito di cittadinanza, cosa succede ora? Subito 350 euro al mese per chi si iscrive ai corsi: il piano “esodati”

La protesta via social

«Da agosto - ha scritto Giuliano Granato, portavoce nazionale di Potere al Popolo - 169 mila famiglie saranno più ricattabili e costrette ad accettare qualunque offerta di lavoro arrivi, anche quelle sottopagate, perché si ritroveranno senza alcuna fonte di reddito, in un Paese dove non esiste un salario minimo a causa dell’ostruzionismo della destra e delle false promesse del centrosinistra. È ora di ribellarsi a tutto questo». Il governo ha deciso di istituire (come parziale compensazione al reddito) la carta Dedicata a te, che prevede un contributo una tantum di circa 350 euro destinato alle famiglie più povere. 

L'appello del direttore dell'Inps

Il direttore dell'ufficio di via Alcide De Gasperi (per utenza il secondo sportello Inps d'Italia), Roberto Bafundi, ha assicurato che «nessuno sarà lasciato solo» e ha indicato quale percorso seguire: rivolgersi ai servizi sociali in caso di disagio (ad esempio tossicodipendenza, emergenza abitativa) oppure ai centri per l'impiego in caso di abilità al lavoro, per essere avviati a un corso di formazione. 

 

Ultimo aggiornamento: Lunedì 31 Luglio 2023, 14:31
© RIPRODUZIONE RISERVATA