Capace, a 43 anni, di realizzare imprese e rimonte straordinarie. Come quella arrivata ad Augusta, nel torneo più importante della storia del golf. «The Big Cat» non vinceva un Major dal 2008 (Us Open a Torrey Pines, California). Ha effettuato il sorpasso decisivo alla buca 15 dell'Augusta National, e s'è andato a prendere il quindicesimo Major in carriera, avvicinando il record di diciotto successi di Jack Nicklaus.
E lo ha fatto dopo aver chiuso il torneo in 275 (-13) colpi, uno di vantaggio sui connazionali Dustin Johnson (pronto a tornare numero uno al mondo), Brooks Koepka e Xander Schauffele, tutti secondi con 276 (-12). E due su «Chicco» Molinari, Jason Day, Tony Finau e Webb Simpson, quinti a pari merito (277, -11). «È un campione vero», l'elogio su twitter di Donald Trump, appassionato del green e grande tifoso di Tiger. Che ha ricevuto la giacca verde da Patrick Reed, campione nel 2018. Standing ovation da parte dei 40.000 spettatori di Augusta, letteralmente impazziti per la gloria ritrovata di Woods.
Tiger ha conquistato un assegno di 2.070.000 dollari su un montepremi totale di 11.500.000 dollari. Diciassette mesi fa Woods era fermo al mille-cento-novantanovesimo posto della classifica mondiale, ora si ritrova a tornare nella Top 10, non accadeva dal 2011. In Georgia (Stati Uniti) Woods ha aggiunto un altro capitolo alla sua leggenda. Prendendosi anche la rivincita con «Chicco» Molinari, che lo aveva battuto per ben tre volte (seppur in incontri di doppio) a Parigi nella sfida Usa-Europa.
Grande delusione per il piemontese, protagonista comunque di un grande torneo. È il miglior risultato nel tempio del golf per il torinese, che ha migliorato la diciannovesima piazza del 2012.
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