Tiger Woods, il ritorno della leggenda: con una super rimonta vince Masters 14 anni dopo. Quinto Molinari

Tiger Woods, il ritorno della leggenda: con una super rimonta vince Masters 14 anni dopo. Quinto Molinari
Il golf è tornato ai piedi di Tiger Woods. Il fuoriclasse americano, quattordici anni dopo l'ultima volta, torna a vincere il Masters Tournament. Conquistando così la quinta «Green Jacket» della carriera. «È uno dei successi più belli - la gioia del californiano - e importanti della mia storia. Arrivato davanti alla mia famiglia e in una giornata davvero unica. Dopo i tanti problemi alla schiena ho pensato di smettere e invece sono qui a godermi un grande trionfo». Doveva essere il giorno di Francesco Molinari, quinto dopo essere crollato nel finale. È stato almeno il giorno di Woods, campione senza tempo.

Capace, a 43 anni, di realizzare imprese e rimonte straordinarie. Come quella arrivata ad Augusta, nel torneo più importante della storia del golf. «The Big Cat» non vinceva un Major dal 2008 (Us Open a Torrey Pines, California). Ha effettuato il sorpasso decisivo alla buca 15 dell'Augusta National, e s'è andato a prendere il quindicesimo Major in carriera, avvicinando il record di diciotto successi di Jack Nicklaus.

E lo ha fatto dopo aver chiuso il torneo in 275 (-13) colpi, uno di vantaggio sui connazionali Dustin Johnson (pronto a tornare numero uno al mondo), Brooks Koepka e Xander Schauffele, tutti secondi con 276 (-12). E due su «Chicco» Molinari, Jason Day, Tony Finau e Webb Simpson, quinti a pari merito (277, -11). «È un campione vero», l'elogio su twitter di Donald Trump, appassionato del green e grande tifoso di Tiger. Che ha ricevuto la giacca verde da Patrick Reed, campione nel 2018. Standing ovation da parte dei 40.000 spettatori di Augusta, letteralmente impazziti per la gloria ritrovata di Woods.

Tiger ha conquistato un assegno di 2.070.000 dollari su un montepremi totale di 11.500.000 dollari. Diciassette mesi fa Woods era fermo al mille-cento-novantanovesimo posto della classifica mondiale, ora si ritrova a tornare nella Top 10, non accadeva dal 2011. In Georgia (Stati Uniti) Woods ha aggiunto un altro capitolo alla sua leggenda. Prendendosi anche la rivincita con «Chicco» Molinari, che lo aveva battuto per ben tre volte (seppur in incontri di doppio) a Parigi nella sfida Usa-Europa.

Grande delusione per il piemontese, protagonista comunque di un grande torneo. È il miglior risultato nel tempio del golf per il torinese, che ha migliorato la diciannovesima piazza del 2012.
Dopo aver sognato un exploit che, fino a metà gara dell'ultimo round sembrava certa, «Laser Frankie» è scivolato sull' «Amen Corner», la zona più importante di Augusta. Alla buca 12 è arrivato un pesante doppio bogey, con la palla rotolata in acqua. Nell'ultimo par 5, alla 15, la sentenza: terzo colpo al green, palla che sfiora una pianta e finisce ancora in acqua. Sguardo teso e voglia di rivalsa per un campione, Molinari, perfetto per tre giri e undici buche. E protagonista di un doppio primato: nessun giocatore italiano era riuscito prima a guidare il Masters. Mentre negli ultimi venticinque anni alcun player aveva fatto registrare quarantanove buche senza bogey. È stato il Masters di Woods e Molinari. Dolcissimo per il primo, certamente dal finale amaro per il secondo.

Ultimo aggiornamento: Lunedì 15 Aprile 2019, 10:05
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