Cinque persone morte in meno di 24 ore e quattro ferite. Storie che si intrecciano, accomunate da un unico punto: tutte hanno perso la vita sul lavoro. Da Bologna a Salerno, da Treviso a Napoli, all'indomani dell'incidente in una fabbrica del chietino che ha ucciso tre operai, e mentre è ancora tutta da scrivere la vicenda di quelli di Brandizzo. «Lavorare non è morire», aveva scritto solo poche ore prima Sergio Mattarella alla ministra del Lavoro Elvira Calderone. Ma le statistiche negli ultimi 7 mesi sono impietose: l'Inail parla di 559 persone morte sul posto di lavoro.
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Chi sono i cinque morti sul lavoro
Al drammatico elenco si sono aggiunti giovedì i nomi di Alfredo Morgese, che stava lavorando all'aeroporto Marconi di Bologna, Giuseppe Lisbino e Giuseppe Cristiano nel Napoletano, Marco Bettollini a San Polo di Piave (Treviso), Antonio Donato nel porto di Salerno.