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«Cara Federica - si legge nella lettera - siamo nell'Italia di oggi o in quella del Medioevo? Ci impediscono di poter vigilare sulla nostra sopravvivenza e perfino di controllarci con i nostri mezzi. Soltanto pochi privilegiati hanno il diritto ai tamponi, come i calciatori che li fanno ogni quattro giorni, e altri pochi eletti, selezionati da chi ne ha il potere. Per gli altri è un reato. Questo è un genocidio sanitario, funesto primato di una Regione che si chiama Lombardia».
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