Chiara Ferragni, lo spettro del fallimento: buco da 4 milioni di euro e ricavi dimezzati, aziende a rischio

L'esercizio 2023 dovrebbe registrare un giro d'affari sceso a 7-8 milioni, la metà del fatturato dell'anno precedente

Chiara Ferragni adesso tocca la crisi con mano. Il buco nei conti della sua Fenice srl si attesterebbe attorno ai 4 milioni di euro, riporta Il Messaggero. Una perdita che mette in discussione la continuità aziendale e che mette di fronte a una scelta l'imprenditrice, mai così in difficoltà con le sue aziende diventate ormai multinazionali. La possibilità è prevedere una ricapitalizzazione da 5-6 milioni, con il prospetto di essere costretti ad aprire il capitale a nuovi soci e quindi sfilare percentuale a Ferragni dalla sua stessa azienda. 

 

 

Il crollo dei ricavi

Dopo il Pandoro gate i ricavi della Fenice srl sono «crollati del 40%». Ferragni starebbe cercando soci per Fenice. Proprio negli ambienti finanziari ultimamente continuano a circolare diverse tesi al fine di stabilizzare l'impero aziendale di Chiara Ferragni. L'esercizio 2023 dovrebbe registrare un giro d'affari sceso a 7-8 milioni, la metà del fatturato dell'anno precedente (14,2 milioni con un utile di 3,4 milioni) in considerazione dello scioglimento degli accordi commerciali che erano una quindicina e adesso si sono dimezzati.

 

 

Le proteste dei consumatori

Ferragni inoltre continua a essere incalzata dalle associazioni per i consumatori. Codacons, Associazione Utenti dei servizi radiotelevisivi e Adusbef sono pronte a «una nuova azione collettiva volta - sulla base della sentenza del Tribunale di Torino che accerta gli illeciti commessi da Balocco - a far ottenere ai circa 290mila consumatori che hanno acquistato il pandoro Pink Christmas il rimborso di 5,69 euro, pari alla differenza tra il costo del pandoro Balocco tradizionale e quello griffato Ferragni». Facendo un rapido calcolo, la cifra è di 1 milione e 650mila euro circa.

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