Patrick Zaki si rivela: «I momenti più bui? Quando sentivo le grida dei condannati a morte». Il ruolo della moglie

L'attivista ha raccontato a Silvia Toffanin i momenti vissuti nel carcere in Egitto

Patrick Zaki si rivela: «I momenti più bui? Quando sentivo le grida dei condannati a morte». Il ruolo della moglie

di Redazione web

Patrick Zaki è stato l'ultimo ospite della domenica di Verissimo. L'attivista ha raccontato a Silvia Toffanin la sua esperienza in carcere e come ha vissuto quei momenti terribili. La sua storia è conosciuta in tutto il mondo. Zaki venne arrestato il 7 febbraio 2020 all'aeroporto de Il Cairo, in Egitto con l'accusa di incitare all'odio nazionale e per essere ritenuto colpevole di aver diffuso notizie false su internet. A luglio 2023, Zaki ha ricevuto la grazia dal presidente egiziano al-Sisi. In seguito alla vicenda, l'attivista si è sposato con Reny Iskander, che gli è sempre stata accanto. «La libertà non ha prezzo, voglio sfruttarla al massimo. Vivere tutti i momenti», ha detto. 

Le rivelazioni di Patrick Zaki

«Aiutare gli altri e le minoranze presenti in Egitto è stata per me una vocazione. Avevo studiato farmacia ma non era la mia strada. Quando vidi che nel mio Paese la democrazia veniva sempre meno, ho deciso di lottare per i diritti umani».  Poi, l'attivista ha continuato: «Sto bene davvero qui in Italia. Mi sento tranquillo a Bologna. Sono successe tante cose da quando sono tornato a casa, mi sono sposato perché mia moglie, quando ero in prigione, è stata una delle tante fonti di forza che mi hanno dato il coraggio di affrontare tutto. In tanti mi hanno chiesto come abbia fatto a sopravvivere lì, cosa succedeva dentro. Per questo ho scritto un libro (Sogni e illusioni di libertà. La mia storia, ndr). Mia mamma ha pianto molto. È difficile per una madre vedere un figlio in prigione e non sapere cosa fare per farlo uscire. Ogni volta che veniva a trovarmi mi diceva: "Sono molto triste perché nemmeno questa volta ti porterò via con me". Sono felice che stia bene adesso perché è stato molto difficile anche per lei», ha spiegato.

Il carcere

Zaki ha concluso spiegando: «Penso di essere stato molto fortunato rispetto a ciò che è successo ad altre persone.

Quando mi hanno fermato in aeroporto avevo già capito dove mi avrebbero portato e, per questo, ho avvisato subito mio padre e gli ho chiesto di dire anche ai miei colleghi ciò che stava succedendo».

«Uno dei momenti più difficili e brutti che ho vissuto in carcere, è stato quando sentivo urlare i condannati a morte che andavano verso il loro destino». Mentre i momenti più belli erano quelli dove «la mia fidanzata mi mandava dei messaggi attraverso la radio e tutto questo succedeva durante il Covid. Fu fondamentale per me sentire la sua voce e sentire cha la mia famiglia, nonostante tutto, stava bene». 


Ultimo aggiornamento: Domenica 17 Marzo 2024, 20:33
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