Medici Senza Frontiere evacua il personale dall'ospedale di Gaza
Medici Senza Frontiere è stata costretta a evacuare il suo personale e le loro famiglie dall'area dell'ospedale Al-Aqsa, dopo giorni di combattimenti nella zona centrale di Gaza e in seguito all'ordine di evacuazione diffuso dalle forze israeliane in tarda mattinata con volantini nei quartieri attorno all'ospedale dove lavora l'organizzazione. Ne dà notizia Msf in una nota. «Con un grosso peso sul cuore siamo costretti ad evacuare mentre i pazienti, il personale ospedaliero e molte persone in cerca di un posto sicuro rimangono nei locali dell'ospedale», ha dichiarato Carolina Lopez, coordinatrice dell'emergenza di Msf all'ospedale.
Nuove sirene d'allarme in nord Israele e alta Galilea
Suonato nuovamente le sirene d'allarme aereo questa mattina nelle comunità del nord di Israele e in alta Galilea, riferiscono nedia Israeliani.
Hezbollah rivendica lancio razzi verso nord Israele
Hezbollah ha rivendicato il lancio di razzi nel nord di Israele questa mattina come «risposta iniziale» all'uccisione del leader di Hamas Saleh al-Arouri. Lo riferosce Haaretz citando un comunicato di Hezbollah secondo cui i razzi lanciati sono 62.
Guerra Israele, la diretta di oggi sabato 6 gennaio.
di Marco Ventura
La resa dei conti nel gabinetto di guerra arriva a suon di urla e accuse, che si sentono persino fuori della sala in cui sono riuniti i ministri del governo Netanyahu e i vertici delle forze di difesa israeliane. Uno scambio furioso e caotico, l'altroieri notte, che Netanyahu è costretto a interrompere dopo tre ore, rinviando la riunione che avrebbe dovuto fare il punto sui piani di Israele per Gaza, dopo la guerra. Diversi alti ufficiali se ne sono già andati per protesta e c'è chi sente Netanyahu rimbrottare il capo di stato maggiore della Difesa, Herzi Halevi: «Pensa bene prima di parlare, a volte i ministri li devi ascoltare». I ministri di cui parla il premier sono quelli dell'estrema destra, sostenuti dal Likud di Bibi, che non vogliono alcuna responsabilità palestinese nel governo della Striscia in futuro, soprattutto non accettano l'apertura ora dell'inchiesta interna annunciata da Halevi sugli errori del 7 ottobre e, ancora di più, l'inserimento di un ex capo di stato maggiore della Difesa poi leader del partito centrista Kadima, Shaul Mofaz, nel gruppo di alti ufficiali incaricati delle indagini.
«Hai nominato Mofaz, sei pazzo?», avrebbe sbottato la ministra dei Trasporti, Miri Regev, spalleggiata dai colleghi di Interni, Ben Gvir, Finanze, Bezazel Smotrich, e Cooperazione regionale, David Amsalem. Lo scontro è durissimo, nella tradizionale schiettezza israeliana. Il generale Halevi non resta in silenzio. «Questa è un'inchiesta operativa, non politica, come non sono tenuto a darti la mia agenda degli impegni di domani. Se io devo investigare su quanto è stato fatto a livello operativo, non ho bisogno di approvazione. A me serve per capire gli errori che sono stati commessi e fare in modo di non ripeterli nella guerra contro Hezbollah in Libano». Interviene il ministro della Difesa, Yoav Gallant, a sostegno di Halevi. «Questa, colleghi, è una cosa che non riguarda voi». E, rivolto alla Regev: «Miri, io non lavoro per te.
Il documento
Per i ministri della destra, invece, l'assurdità è aprire un'inchiesta adesso. «Vi mettete sulla difensiva, adesso che voi militari dovete pensare solo a vincere, ne ho abbastanza di voi», urla la Regev. Una situazione surreale, tanto più che ieri la Tv israeliana Canale 12 ha diffuso un documento top secret della Divisione Gaza dell'esercito, 27 pagine in cui già nell'autunno 2022 si mettevano in guardia i capi dell'Intelligence e dell'esercito. Titolo: "La minaccia di un'incursione di Hamas da Gaza". Con grafici, disposizione delle forze, nomi dei comandanti e dettagli sulla "Nukhba", le unità d'élite di Hamas, 2.800 militanti selezionati uno a uno per "la penetrazione in territorio israeliano, l'attacco a militari e civili, la loro uccisione, la cattura di ostaggi vivi o dei loro corpi". Esattamente ciò che è successo con l'operazione "Alluvione Al-Aqsa", compreso il periodo precedente di calma per "addormentare" gli israeliani e far pensare che tutto fosse sotto controllo. La ragione per cui l'allarme è caduto nel vuoto, per il network Canale 12 è l'arroganza. Quanti avrebbero dovuto dar seguito al rapporto e prendere contromisure pensarono che fosse irrealistico.Ultimo aggiornamento: Domenica 7 Gennaio 2024, 12:04
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