MEDIO ORIENTE

Israele verso «l'offensiva totale» a Gaza. Non solo Hamas, razzi anche dalla Siria. Biden: «Stiamo aumentando gli aiuti militari»

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Netanyahu: attacco di una ferocia mai vista dai tempi della Shoah

L'attacco di Hamas contro Israele è «una ferocia mai vista dai tempi della Shoah». Lo afferma il premier israeliano Benyamin Netanyahu.

«Sabato siamo stati colpiti da un attacco feroce che non si vedeva dai tempi dell'Olocausto», ha dichiarato Netanyahu in un video pubblicato dal suo ufficio durante il colloquio telefonico con il presidente degli Usa, Joe Biden. «Centinaia di massacri, famiglie distrutte nei loro letti, nelle loro case, donne brutalmente violentate e assassinate, più di un centinaio di rapimenti (...), hanno preso decine di bambini, li hanno legati, bruciati e giustiziati, hanno decapitato soldati», ha aggiunto parlando al telefono con Biden.

Israele, oltre 1.200 morti e 200 ostaggi

Nuove stime ufficiali - riferite dal sito Ynet - hanno segnalato che i morti in Israele per l'attacco da Gaza sono saliti a più di 1200. Secondo le stesse informazioni, si crede che gli ostaggi israeliani portati a Gaza siano oltre 200.

Lancio di razzi dalla Siria verso Israele

L'esercito israeliano ha individuato una serie di lanci dalla Siria verso il territorio israeliano. Lo ha detto il portavoce militare specificando che «una parte di questi lanci sono passati nel territorio israeliano e, con tutta probabilità sono caduti in aree aperte». Secondo i media, i razzi lanciati dalla Siria sono stati 5 e ora l'esercito sta attaccando le postazioni da dove sono partiti i lanci in Siria.

Biden: Israele ha diritto di difendersi

Israele ha il diritto di difendersi dopo l'attacco. Lo ha detto il presidente americano Joe Biden. La brutalità di Hamas riporta la memoria l'Isis: «Questo è terrorismo ma, sfortunatamente per gli ebrei, non è una novità. Questo attacco ha riportato alla memoria ricordi dolorosi, le cicatrici lasciate dall'antisemitismo e dal genocidio. In questo momento dobbiamo essere chiari: siamo a fianco di Israele e ci assicureremo che abbia il necessario per prendersi cura dei suoi cittadini e rispondere all'attacco. Non c'è giustificazione al terrorismo», afferma Joe Biden tornando a mettere in guardia altri governi sul non entrare nel conflitto nella speranza di beneficiare dalla situazione. «Ho una parola: no», non fatelo.

Cnn, Biden non ha frenato Netanyahu su ingresso a Gaza

Arrivano segnali apparentemente contrastanti dall'amministrazione Biden sulla risposta di Israele agli attacchi di Hamas. Nella sua telefonata oggi con il premier israeliano, quando Benjamin Netanyahu ha evocato la possibilità di penetrare nella striscia di Gaza, il presidente non lo avrebbe ammonito a non farlo, secondo quanto riferisce un dirigente Usa alla Cnn. «Non stiamo sollecitando moderazione in questo momento», ha detto la fonte.

Israele risponde a Hezbollah, colpita torretta di osservazione

In risposta al missile anticarro lanciato poco fa dal sud del Libano contro un veicolo militare israeliano nella zona di Avivim, un elicottero delle forze armate israeliane (Idf) ha colpito una torretta di osservazione di Hezbollah. Non si segnalano feriti tra le forze di difesa israeliane.

Erdogan: gli Usa potrebbero distruggere Gaza

«Che cosa ci fa in Israele una portaerei americana? Comincerà a compiere gravi massacri da quelle parti, colpendo e distruggendo Gaza». Lo ha affermato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, come riporta Anadolu, durante una conferenza stampa congiunta con il cancelliere austriaco Karl Nehammer in visita ad Ankara

Oltre 15 razzi lanciati dal Libano in Israele

Sono stati 15 circa i razzi lanciati dal Libano verso il territorio israeliano. Lo ha detto il portavoce militare secondo cui 4 sono stati intercettati e gli altri caduti in aree aperte.

Schlein: isoliamo Hamas, attacco gravissimo

«Dobbiamo isolare Hamas». Lo ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein intervenendo in Aula contro l'«attacco gravissimo» a Israele, un Paese al quale devono essere riconosciuti il diritto di esistere e di difendersi. Schlein condanna «senza se e senza ma» l'aggressione subita per mano dell'organizzazione terroristica e spiega come «quella dei due popoli e dei due Stati sia l'unica strada da intraprendere» per arrivare ad una pace in quell'area del Medio oriente.

Media: 40 bimbi uccisi in un kibbutz, anche decapitati

Soldati israeliani hanno riferito alla tv I24 di aver trovato «bambini con le teste decapitate» a Kfar Azza, un kibbutz preso d'assalto dai miliziani di Hamas a Gaza. Secondo la stessa fonte, «intere famiglie sono state fucilate nei loro letti». Finora sono stati portati sulle barelle circa 40 neonati e bambini piccoli

Egitto: serve pace giusta con soluzione a due Stati

«L' Egitto afferma che una pace giusta e globale, basata sulla soluzione dei due Stati, è la via per raggiungere una sicurezza reale e duratura per il popolo palestinese». Lo ha detto il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi ribadendo che il suo Paese «segue con grande attenzione l'evoluzione della situazione nella regione mediorientale e sulla scena palestinese», sottolineando che «l'attuale escalation è molto pericolosa e ha ripercussioni che potrebbero compromettere la sicurezza e la stabilità della regione». Sisi ha poi aggiunto che l' Egitto «sta intensificando i suoi contatti a tutti i livelli per porre fine all'attuale ciclo di scontri militari, per risparmiare il sangue del popolo palestinese e per proteggere i civili sia sul versante palestinese che su quello israeliano»

Razzi da gaza su Ashkelon, colpito Hotel Regina

I razzi di Hamas, nell'ultimo lancio da Gaza, hanno colpito l'Hotel Regina ad Ashkelon e colonne di fumo si vedono all'altezza del porto. Lo riferiscono i media israelia

Lanci di razzi dal sud del Libano

Alcuni razzi sono stati lanciati dal sud del Libano verso Israele. Lo riferisce la tv al Manar di Hezbollah

Usa, prima tranche aiuti militari in viaggio verso Israele

La prima tranche di aiuti militari americani è in viaggio verso Israele: lo ha detto il portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale Usa John Kirby a Msnbc

Palazzo Chigi: non c'è preoccupazione per forniture di gas

Non c'è «al momento preoccupazione» per le forniture energetiche italiane legata all'evoluzione della crisi in Medio Oriente scatenata dall'attacco ad Israele da parte di Hamas. Lo spiegano fonti di Palazzo Chigi sottolineando che la situazione è costantemente «monitorata».

L'Egitto chiude "sine die" valico di Rafah

L'Egitto ha chiuso il valico di Rafah che collega la striscia di Gaza 'sine diè. Lo riferiscono fonti ad Al Arabiya. Secondo quanto riportato da alcuni media internazionali il valico era stato colpito oggi da un raid israeliano

Meloni: rischio emulazione, Hamas può arrivare da noi

«Bisogna intensificare la protezione dei cittadini di religione ebraica anche sul nostro territorio perché il rischio di emulazione degli atti criminali da parte di Hamas potrebbe arrivare anche da noi. Quindi sono qui a dire che difenderemo questi cittadini, da ogni forma di antisemitismo». Lo ha detto la presidente del consiglio Giorgia Meloni dopo la visita alla sinagoga, a Roma

Salva di razzi da Gaza verso l'aeroporto di Tel Aviv

Una salva di razzi è stata lanciata da Gaza verso il centro di Israele, compresa l'area della grande Tel Aviv. Lo riferiscono i servizi di segnalazione israeliani. In quell'aerea è compreso anche lo scalo aereo Ben Gurion. L'esercito ha intensificato nel frattempo gli attacchi contro Hamas nella Striscia

Oltre mille morti israeliani in attacchi Hamas

È salito a oltre mille il numero delle vittime israeliane degli attacchi di Hamas di sabato. Lo ha reso noto l'ambasciata israeliana negli Stati Uniti, citata dal quotidiano Haaretz.

Hamas: abitanti di Ashkelon lascino città entro le 17

Ultimatum e minacce del braccio armato di Hamas agli abitanti della città di Ashkelon, nel sud di Israele. «In risposta ai crimini del nemico che provoca sfollati tra il nostro popolo e costringe le persone a fuggire dalle proprie case in varie aree della Striscia di Gaza, diamo un ultimatum agli abitanti della città occupata di Ashkelon affinché la lascino prima delle 17 (le 16 in Italia)», afferma il portavoce delle Brigate al-Qassam, Abu Obeida, via Telegram, secondo quanto riferisce il Times of Israel.

Sirene di allarme anti razzi a Tel Aviv

Le sirene di allarme stanno risuonando per il lancio di razzi da Gaza su Tel Aviv. Lo constato un giornalista dell'ANSA sul posto

Hamas ad abitanti di Ashkelon: lasciate la città in 2 ore

Hamas ha lanciato un ultimatum agli abitanti di Ashkelon, nel sud di Israele, 40 km a nord della Striscia di Gaza: «Lasciate la città entro due ore. Vi abbiamo avvertiti». Lo riferisce il portavoce di Hamas, Abu Obeida, citato dalla tv al Manar degli Hezbollah libanesi alleati di Hamas. «Avvisiamo gli abitanti di Ashkelon di lasciare la loro città entro le 5 (le 16 in Italia)», ha detto Abu Obeida.

Putin: le politiche Usa in Medio Oriente sono fallite

Il nuovo scoppio di violenza tra palestinesi e israeliani è «un ottimo esempio del fallimento della politica degli Usa in Medio Oriente». Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin ricevendo il primo ministro iracheno Mohammed al-Sudani al Cremlino. Lo riferisce la Tass.

Putin: creare Stato palestinese per fermare la guerra

«Per la risoluzione del conflitto palestino-israeliano è necessaria l'attuazione delle risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu sulla creazione di uno Stato palestinese sovrano e indipendente». Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin ricevendo al Cremlino il primo ministro iracheno, Mohammed al-Sudani.

Figlio coppia italo-israeliana dispersi: l'Italia ci aiuti

«Priorità alla vita agli ostaggi, la priorità è portarli subito a casa, speriamo anche l' Italia possa aiutarci». È l'appello lanciato da Nadav Kipnis, figlio della coppia italo-israeliana dispersa, contattato da Rai News 24. «Mio padre è disabile, ha una malattia che rende molto debole il sistema immunitario e i suoi muscoli.

Se i miei genitori sono stati rapiti, come crediamo, speriamo papà possa avere i farmaci di cui ha bisogno», ha aggiunto.

Maggioranza dà mandato a Netanyahu per un governo d'unità

I partiti della maggioranza di governo in Israele hanno dato mandato al premier Benyamin Netanyahu di «costituire un governo di emergenza nazionale» con rappresentanti dell'attuale opposizione. Lo fatto sapere il Likud, il partito del premier. Anche il ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir (di Potere ebraico) che prima aveva espresso contrarietà ha infine accettato la linea.

Hamas: arabi e musulmani marcino sulla Palestina

«Invitiamo i popoli arabi e musulmani e i palestinesi da ogni luogo, in particolare nei campi profughi all'estero, a marciare verso i confini della Palestina occupata in solidarietà con la Palestina, Gerusalemme e la Moschea di Al-Aqsa». Così Hamas lancia l'appello a partecipare al venerdì di mobilitazione e protesta dopo «i risultati storici ottenuti dalla resistenza palestinese contro l'occupazione israeliana» con l'operazione 'Diluvio di al-Aqsà. L'obiettivo è «sostenere la resistenza», «sventare i piani israeliani» e «difendere la moschera di al Aqsa».

Meloni: nessuna novità sui due italiani scomparsi

«Non abbiamo ancora novità, stiamo seguendo da vicino insieme al nostro ministero degli Esteri, i nostri diplomatici, la nostra intelligence. Sono tutti allertati per loro e per i diversi nostri cittadini che attualmente si trovano in Israele». Lo ha detto Giorgia Meloni, a margine della sua visita alla sinagoga di Roma, con riferimento ai due cittadini italiani di cui non si hanno più notizie in Israele. «Ovviamente intendiamo dare massimo sostegno a ogni nostro cittadino», conclude.

Khamenei: «Baciamo le mani di coloro che hanno pianificato l'attacco al regime sionista»

La Guida Suprema iraniana, Ali Khamenei, ha negato che la Repubblica Islamica sia coinvolta nell'attacco di Hamas a Israele. Lo riferisce la tv satellitare al-Jazeera che dà notizia del primo discorso televisivo di Khamanei da sabato, quando è iniziato l'attacco di Hamas. Khamenei ha parlato di quella che ha definito una sconfitta militare e di intelligence «irreparabile» per Israele. E ha detto: «Baciamo le mani di coloro che hanno pianificato l'attacco al regime sionista». Secondo Khamenei, «il regime sionista ha subito una sconfitta irreparabile a livello militare e di intelligence». «Baciamo la fronte e le braccia delle menti intelligenti e piene di risorse» che hanno pianificato l'attacco «e dei giovani palestinesi, ma si sbagliano coloro che affermano che il recente grande evento è opera di non-palestinesi», ha detto secondo le dichiarazioni riportate dall'agenzia iraniana Irna

Israele: porremo fine al controllo di Hamas su Gaza

«Gli ultimi giorni ci hanno dimostrato che non abbiamo scelta: dobbiamo porre fine al controllo di Hamas su Gaza e alle sue capacità militari, per eliminare la minaccia su Israele». Lo scrive su X l'ambasciatore israeliano a Roma Alon Bar. «Molti giornalisti - spiega l'ambasciatore - mi chiedono quale sia la soluzione a lungo termine per Gaza. Vorrei sottolineare che, nel corso degli anni, abbiamo compiuto ogni sforzo per separarci da Gaza e consentire ai palestinesi di condurre la propria vita. Abbiamo ritirato il nostro esercito dall'intera Striscia di Gaza e trasferito altrove tutti i cittadini israeliani ivi residenti. Da oltre un decennio stiamo compiendo ogni sforzo per mantenere il fragile equilibrio tra proteggerci dal terrorismo e consentire la crescita economica della Striscia di Gaza». Ma, è la conclusione di Alon Bar, «gli ultimi giorni ci hanno dimostrato che non abbiamo scelta: dobbiamo porre fine al controllo di Hamas su Gaza e alle sue capacità militari, per eliminare la minaccia su Israele».

«Fino a 150 ostaggi a Gaza»

Ci sono «fino a 150 ostaggi a Gaza». Lo ha detto l'ambasciatore israeliano presso le Nazioni Unite, Gilad Erdan, secondo quanto riporta la Bbc. A Gaza sono trattenuti «tra 100 e 150» ostaggi «dopo essere stati rapiti da Israele», ha sottolineato il diplomatico israeliano.

Meloni alla Sinagoga di Roma

La premier Giorgia Meloni è appena entrata nella Sinagoga di Roma. La presidente del Consiglio ha fatto il suo ingresso senza rilasciare dichiarazioni.

Attacchi su larga scala a Gaza

Dopo la nuove sirene di allarme che segnalano l'arrivo da Gaza nel sud di Israele, comprese la città di Beersheba e le aree del Negev, l'esercito israeliano sta attualmente conducendo «attacchi su larga scala su obiettivi del terrore di Hamas» nella Striscia. Lo ha fatto sapere il portavoce militare.

Palestinesi verso l'Egitto

Migliaia di palestinesi sono confluiti nel sud della striscia di Gaza, nelle città di Rafah e di Khan Yunes, nel tentativo di passare in Egitto per allontanarsi dalle zone colpite dai bombardamenti israeliani. Lo riferiscono fonti locali secondo cui il valico di transito di Rafah resta per ora chiuso e non è noto quando sarà riaperto. Nell'attesa gli sfollati hanno cercato ospitalità nelle abitazioni di congiunti.

Altri 200 italiani in arrivo da Israele

Altri 200 italiani circa saliranno a bordo dei mezzi dell'aeronautica militare italiana a Tel Aviv. In giornata, dopo l'arrivo di circa 200 persone, in due diversi boeing, sono stati programmati altri due voli con lo stesso aereo militare. Le operazioni disposte dai ministeri Difesa ed Esteri sono gestite dal Coordinamento di vertice interforze in coordinamento con gli uffici del Maeci. Nei prossimi due voli si prevede l'arrivo di 180-200 italiani che atterreranno anch'essi nell'aeroporto militare di Pratica di mare. A fine giornata saranno dunque rientrati da Israele 400 italiani.

Il valico di Rafah a Gaza con l'Egitto sarà aperto domani

Il valico di Rafah a Gaza con l'Egitto sarà aperto domani per i palestinesi che hanno già un permesso di ingresso nel Paese. Lo hanno fatto sapere le autorità di Gaza mentre migliaia di palestinesi aspettano a ridosso del confine per entrare in Egitto.

Atterrato a Pratica di Mare secondo volo con italiani

È atterrato a Pratica di Mare anche il secondo due aerei militari attivati su richiesta della Farnesina, con il coordinamento del ministero della Difesa, che stanno riportando in Italia i connazionali che hanno voluto lasciare Israele.

Sirene nel sud di Israele

Dopo lunghe ore di silenzio le sirene di allarme che segnalano l'arrivo di razzi hanno ripreso a suonare nel sud di Israele, nelle comunità a ridosso della Striscia. Lo ha fatto sapere il portavoce militare.

Atterrato a Pratica di Mare primo aereo con italiani

È atterrato a Pratica di Mare il primo dei due aerei militari attivati su richiesta della Farnesina, con il coordinamento del ministero della Difesa, che stanno riportando in Italia i connazionali che hanno voluto lasciare Israele. L'arrivo di un secondo aereo è prevista per le ore 9:30.

 

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Raid su 200 obiettivi a Gaza

Le Forze di difesa israeliane hanno colpito nella notte oltre 200 obiettivi nella Striscia di Gaza. Secondo quanto riferito, i siti includono un deposito di armi in una moschea, un appartamento usato dalle forze missilistiche di Hamas e altre installazioni militari.

Israele: «Ripreso pieno controllo del confine con Gaza»

L'esercito israeliano ha ripreso il pieno controllo del confine con la Striscia di Gaza, dopo l'assalto di sabato mattina da parte di Hamas. Lo ha reso noto il portavoce delle Forze di difesa israeliane, Daniel Hagari, secondo cui «nell'ultimo giorno non un solo terrorista è entrato attraverso la barriera» che era stata fatta saltare in aria tre giorni fa in diversi punti da parte dei miliziani.

 

 

 

Hamas: pronti a una lunga guerra

Hamas è pronta a combattere una lunga guerra con Israele e utilizzerà le decine di ostaggi tenuti a Gaza per garantire il rilascio dei palestinesi detenuti in Israele e all'estero, ha detto un funzionario del gruppo militante citato dai media internazionali. Ali Barakeh, membro della leadership del gruppo in esilio a Beirut, ha affermato che Hamas ha un arsenale di razzi che durerà a lungo. «Ci siamo preparati bene per questa guerra e per affrontare tutti gli scenari, anche quello di una lunga guerra», ha detto Barakeh aggiungendo che Hamas utilizzerà gli ostaggi per garantire il rilascio delle persone detenute nelle carceri israeliane e persino di alcuni palestinesi imprigionati negli Stati Uniti. Barakeh ha spiegato che solo un piccolo numero di alti comandanti all'interno di Gaza era a conoscenza dell'incursione di sabato in Israele e che anche i più stretti alleati del gruppo non erano stati informati in anticipo sui tempi. Ha negato le notizie secondo cui funzionari della sicurezza iraniani avrebbero contribuito a pianificare l'attacco. Tuttavia ha aggiunto che alleati come l'Iran e gli Hezbollah libanesi «si uniranno alla battaglia se Gaza sarà sottoposta ad una guerra di annientamento». Barakeh ha detto che persino Hamas stessa è rimasta scioccata dalla portata della sua operazione, affermando che si aspettava che Israele prevenisse o limitasse l'attacco. «Siamo rimasti sorpresi da questo grande crollo. Stavamo progettando di ottenere qualche risultato e di prendere prigionieri per scambiarli. Questo esercito è una tigre di carta».

In arrivo a Pratica di Mare aereo con 200 italiani

Sono in arrivo all'aeroporto di Pratica di Mare i due aerei militari italiani Boeing Kc767 con a bordo circa 200 connazionali che stanno così rientrando da Israele. Il primo volo era decollato da Pratica di Mare ieri sera intorno alle 23, il secondo invece si trovava in Kuwait e dopo uno scalo a Cipro ha raggiunto l'aeroporto di Ben Gurion. Gli arrivi sono previsti tra le 7 e le 9:30. Il tutto è stato disposto e coordinato dal Comando operativo di Vertice interforze della Difesa.

Scontri a fuoco Israele-Hamas a confine Striscia di Gaza

L'esercito di Israele sta ingaggiando numerosi scontri a fuoco con i miliziani di Hamas lungo il confine della Striscia di Gaza. Lo scrive il quotidiano israeliano Hareetz. 

di Mauro Evangelisti

Assedio totale e bombe. Nel discorso alla nazione, in serata, Netanyahu annuncia che a Sud, nelle città e nei kibbutz vicino al confine con Gaza, si sta operando per eliminare tutti i terroristi. Richiama all’unità il paese con un governo di emergenza di cui facciano parte tutte le forze politiche «senza condizioni». E rinforza un concetto: Hamas è come l’Isis. Qualche ora prima il ministro degli Esteri, Eli Cohen, aveva parlato con i giornalisti di tutto il mondo. «Sconfiggeremo il terrore perché non abbiamo altra scelta. Hamas è una organizzazione legata all’Iran. Questo crimine di guerra non sarà perdonato. Hanno ucciso e rapito bambini, donne, anziani. Ora scusate, devo andare, abbiamo ancora un kibbutz sotto attacco, terroristi che entrano dal Libano, Hamas che tenta di arrivare via mare» aveva detto quando in Israele erano ormai le 20. Anche lui ha richiamato il paragone con l’Isis, anche lui ha ricordato che non erano mai stati uccisi tanti civili in un giorno in Israele (l’ultimo bilancio parla di un totale di 900). Sono parole che si sentono anche tra la gente comune e tutti hanno un obiettivo: dobbiamo entrare a Gaza, eliminare per sempre Hamas e le altre organizzazioni terroristiche, ma allo stesso tempo salvare gli ostaggi - bambini, donne, anziani, soldati - presi nel raid armato di sabato mattina. «Dobbiamo entrare a Gaza» lo ha detto anche Netanyahu a Biden l’altro giorno. «Non possiamo trattare ora» ha aggiunto secondo la ricostruzione del sito americano Axios.

Israele, due italiani scomparsi nel kibbutz della strage: sono marito e moglie. «Forse li hanno rapiti»

ATTESA

L’assalto via terra non è ancora scattato, anche se è questione di tempo. Si parla di centomila soldati pronti ad agire. È stato intanto deciso un assedio ferreo, rigoroso, che avrà dure conseguenze per chi si trova dentro la Striscia di Gaza (circa due milioni di abitanti), anche se va capito il ruolo dell’Egitto che potrebbe consentire di fare entrare merci e carburante. Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant: «Ho ordinato il completo assedio: non ci sarà elettricità, né cibo, né benzina. Tutto è chiuso. Stiamo combattendo animali umani e ci comporteremo di conseguenza». In serata Haaretz, media israeliano, ha pubblicato una indiscrezione: funzionari di Hamas hanno detto di essere pronti ad accettare una proposta di tregua, ma sembra improbabile che il governo israeliano possa solo prendere in considerazione questa ipotesi. Per tutta la giornata di ieri è proseguito il lancio di missili dalla Striscia di Gaza, con allarmi scattati anche a Gerusalemme e Tel Aviv.
Netanyahu ha incontrato i sindaci delle cittadine israeliane a ridosso della Striscia e ha promesso: «La risposta di Israele all’attacco di Hamas cambierà il Medio Oriente. Hamas vivrà momenti difficili e terribili. La nostra reazione è appena iniziata». Tutti, dal governo ai generali ma anche ai comuni cittadini, ripetono lo stesso concetto: sarà una guerra lunga e non sarà come le altre. Il presidente Isaac Herzoh ha pronunciato alcune frasi che ben illustrano il clima che si respira nel Paese: «Dall’Olocausto non abbiamo assistito a scene di donne, bambini e nonni ebrei - persino sopravvissuti all’Olocausto - che venivano caricati su camion e portati in cattività».

L’organizzazione rabbinica Zaka ha annunciato: scoperti 108 cadaveri nel kibbutz di Bèeri, vicino al confine orientale con la Striscia di Gaza.

I caccia israeliani hanno bombardato fino a tarda sera diverse aree della Striscia di Gaza. Al mattino è stato colpito il mercato ortofrutticolo di Jabalia, nel nord della Striscia. C’erano moltissime persone, almeno cinquanta le vittime, secondo le cronache da dentro Gaza i feriti sono stati portati in ospedale dai volontari. Da almeno 48 ore Israele sta inviando messaggi sugli smartphone ai palestinesi invitandoli a fuggire, a lasciare la Striscia, perché ci sarebbero state azioni militari in risposta all’azione terroristica di sabato. Il problema, però, è che la popolazione non sa dove mettersi al sicuro. Voci dalla Striscia: «Anche se volessi fuggire, non so dove andare. Tutti i valichi fuori dal territorio sono chiusi, ad eccezione di quello di Rafah, strettamente controllato dall’Egitto. Non c’è nessuna via di fuga». I bombardamenti sono proseguiti anche ieri sera, mentre nelle città del Sud, a ridosso della Striscia di Gaza, vengono ancora segnalate sparatorie perché si sta dando la caccia agli ultimi terroristi infiltrati. In sintesi: decine di migliaia di militari israeliani e decine di tank sono ormai alle porte della Striscia, tutti si aspettano l’attacco via terra, visto che è stato ripetuto che «Hamas sarà eliminata per sempre», ma per ora si punta sull’assedio e il logoramento, che però sta pesando anche sulla popolazione palestinese. I raid aerei sono intensi e senza precedenti. Il portavoce della Forze di difesa israeliana (Idf), Daniel Hagari, ha fatto questa sintesi: «Il numero di attacchi dell’aeronautica israeliana sulla Striscia di Gaza è cinque volte superiore a quello usato contro Hezbollah nella seconda guerra del Libano del 2006».

LIBANO

Ma anche a Nord si sta alzando la tensione. «Un esponente di Hezbollah è stato ucciso oggi in un raid israeliano con elicotteri nel sud del Libano» ha annunciato Al-Jazeera. L’Esercito israeliano aveva a sua volta dichiarato di aver ucciso «due militanti di un gruppo di sospetti armati infiltrato in territorio israeliano». La Jihad Islamica ha rivendicato il tentativo di infiltrazione dal Sud del Libano. L’esercito israeliano ha attaccato le postazioni di Hezbollah, con missili ed elicotteri da combattimento, in territorio libanese. A Sud c’è l’assedio di Gaza, a Nord gli attacchi alle postazioni di Hezbollah, in mezzo Tel Aviv e Gerusalemme devono convivere con i lanci di missili di Hamas. Israele sta armando tutta la popolazione, non solo i militari. L’altro giorno il governo ha spiegato che in una settimana sarà concesso a chiunque lo chieda, purché non abbia precedenti, il porto d’armi. Ieri sono stati distribuiti 1.000 fucili M-16 ai coloni in Cisgiordania (in serata si era sospettato che vi fossero infiltrazioni terroristiche in una colonia). Dalla Turchia il presidente Erdogan afferma: «Israele e palestinesi si fermino, sono pronto a mediare». L’Associated Press ha riportato la testimonianza di un funzionario dell’intelligence egiziana in forma anonima che dice: avevano avvertito Israele che «sarebbe successo qualcosa di grosso, hanno sottovalutato le nostre parole». Netanyahu ha smentito questa ricostruzione, spiegando che sono solo «fake news» per dividere il Paese.


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 11 Ottobre 2023, 13:53
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