La guerra infiamma l'energia ma risparmia le borse. A due giorni dall'attacco a sorpresa di Hamas a Israele gli effetti si sono sentiti sui prezzi del petrolio e del gas più che sulle borse e i titoli di stato, rimasti ai livelli di venerdì. I listini azionari hanno infatti resistito, a parte la borsa palestinese che ha ceduto oltre il 4%, mentre il petrolio è di nuovo schizzato vicino ai 90 dollari al barile (Wti +4,12% a 86,19 dollari e Brent +3,98% a 87,93 dollari) e il gas ha guadagnato quasi il 15% a 43,95 euro al MWh, tornando ai livelli dello scorso 26 settembre.
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