Milan in ritiro, Galliani: "Ora basta,
dobbiamo salvare questa stagione"

Milan in ritiro, Galliani: "Ora basta, dobbiamo salvare questa stagione"

di Luca Uccello
A Milanello l’aria è pesante. E lo sarà almeno fino a sabato quando a San Siro è attesa una Juve sulla via dello scudetto. Sinisa Mihajlovic, dopo aver deciso di mandare tutti in ritiro, magari fino a fine campionato, ha dovuto ascoltare la “ramanzina” di Adriano Galliani.

 Parole dure, quelle dell’ad rossonero, che ancora una volta ha riunito tutti all’interno dello spogliatoio prima dell’allenamento. Un confronto a senso unico con Galliani che ha chiesto spiegazioni alla squadra e poi al tecnico sul perché dei due punti soli nelle ultime quattro partite. Le ha chieste sul cambiamento di rendimento (tra gennaio e febbraio aveva conquistato due pareggi contro Napoli e Roma e due vittorie contro Fiorentina e Inter). E poi i motivi di questo rendimento così negativo al rientro dalle soste del campionato: un solo punto sui 15 disponibili, persino il Verona ha fatto meglio con 2 punti. Come se i giocatori avessero staccato la spina.

La squadra ha soltanto ascoltato le valutazioni fatte da Galliani, in religioso silenzio. «Speriamo di tornare grandi, come ai tempi di Cesare Maldini». Ha detto l’ad di Casa Milan a Radio Anch’Io Lo Sport parlando del momento no. «E’ un momento difficile. Stavamo andando bene, marciando a buon ritmo, poi c’è stato uno stop inaspettato e ci siamo chiesti come mai sia successo. Dovessimo però vincere la Coppa Italia, potremmo ancora chiudere bene questa stagione». La notte del 21 maggio all’Olimpico diventa sempre più decisiva per salvare il Milan dall’ennesima stagione fallimentare. E come spesso succede in momenti di difficoltà c’è da registrare l’ennesima puntata della panchina a rischio per il serbo in caso di sconfitta con Allegri sabato sera.

I contatti con Di Francesco, nonostante le smentite di Berlusconi, sono costanti e continui. La Curva Sud per la sfida contro i bianconeri non pensa a nessuna contestazione. «Devono farsi l’esame di coscienza da uomini e mi auguro che se lo facciano perché a fine mese prendono un lauto stipendio e c’è gente che magari non mangia per seguirli ovunque». Questo il pensiero di Giancarlo Capelli, il Barone, che boccia l’ipotesi Brocchi: «L’allenatore, per me non ha più in mano la squadra. C’è anarchia in squadra e si vede, però mandarlo via non sarebbe la soluzione giusta. Chi metti, Brocchi? Non ci sono chissà quali alternative. La soluzione sta ai giocatori, inaccettabile giocare senza grinta e voglia».
Ultimo aggiornamento: Martedì 5 Aprile 2016, 09:17

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