Attacco Iran a Israele, lo spettro nucleare e le armi per l'escalation: cosa sappiamo

Domenica 14 Aprile 2024, 16:34 - Ultimo aggiornamento: 22:34

Le armi

Anche mettendo in campo tutti i propri F-35, gli F-15 e i missili Gerico-2 o Gerico-3: descritti dal londinese Telegraph come le sue migliori carte attuali a medio o lungo raggio, rispettivamente con 1.500 chili di portata d'esplosivo e 3.500 chilometri di gittata e con 750 chili e 6.500 chilometri. Armi testate nel 2022 in una vasta esercitazione ad hoc disegnata proprio sullo scenario di un eventuale attacco a distanza contro target iraniani, come evidenziato dall'allora capo di stato maggiore delle forze israeliane (Tzahal), generale Aviv Kochavi. Ed esibite di nuovo più di recente in un'allerta simulata coordinata con gli Stati Uniti e con Cipro, dove ha sede una cruciale base della Raf britannica nel Mediterraneo orientale. Armi a cui l'Iran può del resto opporre un'ormai imponente produzione e scorta di droni e missili balistici. Ma soprattutto una dispersione delle strutture militari, aeree, d'intelligence e degli impianti nucleari indicati dai media quali ipotetici bersagli chiave. Impianti protetti o nascosti come i reattori di ricerca di Bonab, Ramsar e Teheran; quello per la produzione di acqua pesante di Arak; la centrale di Bushehr (realizzata a suo tempo con la cooperazione della Russia e al centro di ricorrenti polemiche su presunte ispezioni internazionali in parte negate); o la miniera d'uranio di Gachin; nonché l'impianto di conversione di Isfahan e i laboratori per l'arricchimento di Natanz, di Qom o di Fordow: quest'ultimo sotterrato a mo' di bunker nelle profondità della terra persiana.

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