Domande di aiuto triplicate, anche per la crisi Covid, e 3mila clochard senza assistenza. Con le temperature invernali in picchiata, fin sotto lo zero, monta la richiesta di allargare i posti programmati per “il piano freddo” da parte delle associazioni di volontariato. E per accogliere chi dorme in strada si pensa a palestre e fermate dei mezzi pubblici. Ancora una volta sono le cifre a raccontare l’allarme scattato negli ultimi giorni a Roma, dopo che le temperature sono precipitate. Sono 8 i senza fissa dimora morti a causa del freddo, 400 mila invece sono state le richieste di aiuto arrivate al centralino dell’Acli (Associazioni cristiane lavoratori italiani): «Il numero è triplicato dall’inizio della pandemia ed è aumentato ancora, riceviamo segnalazioni continue. Siamo in piena emergenza e abbiamo bisogno di una risposta immediata e coordinata da parte delle istituzioni», sottolinea la presidente Lidia Borzì. «Stiamo facendo il possibile- conclude - per aiutare le persone in difficoltà ma abbiamo bisogno di interventi».
La risposta
All’emergenza freddo si somma quella della pandemia. Comune e Prefettura hanno dovuto far fronte a un aumento di richieste di aiuto, con l’esigenza di tenere conto delle misure sanitarie anti Covid. Ecco perché, con la Regione Lazio, sono state attivate alcune “strutture ponte”. Si tratta di residenze attrezzate per i clochard in isolamento, prima che vengano inseriti nei centri di accoglienza veri e propri.
Controlli Covid
La prima struttura è già operativa: la “Casa tra noi”, tra San Pietro e l’Aurelio. Attraverso un accordo con la Asl e l’Istituto San Gallicano, qui vengono assicurate tutte le procedure mediche e assistenziali dell’emergenza.
Neve a Roma in settimana? «Decisive» le prossime ore, ecco cosa sappiamo
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 13 Gennaio 2021, 09:41
© RIPRODUZIONE RISERVATA