Giovanna Pedretti, si è tenuto oggi (22 gennaio) l'ultimo saluto alla ristoratrice morta suicida. Il funerale della donna, che si sarebbe tolta la vita dopo il caso della recensione al suo locale, è cominciato alle 10 nella chiesa a Sant'Angelo Lodigiano. Tantissime le persone accorse per omaggiare la 53enne. La famiglia, che ha chiesto alla stampa di stare lontana, ha lanciato un appello: «Non inviare fiori ma devolvere l'equivalente in offerte alla Casa di Riposo di Sant'Angelo Lodigiano o all'Associazione Genitori e Amici dei disabili e Gruppo il Maggiolino».
L'omelia del parroco
Il funerale è stato celebrato da don Enzo Raimondi. «Quante note stonate abbiamo dovuto ascoltare in questi giorni. Ora c'è una famiglia che chiede silenzio», le sue parole riportate dal Corriere. «Da un parte il dolore di chi si è sentito attaccare, una persona che ha sempre fatto qualcosa per rendere questo mondo migliore. Dall'altra il giudizio sommario, di chi parla senza sapere. Di chi costruisce castelli di carta, di chi cerca dove anche c'è del bene che pensa ci sia un tornaconto. Ora c'è una famiglia che chiede silenzio. Abbiamo vissuto l'invadenza, l'insistenza del diritto d'informazione, l'arroganza di chi pensa di poter distruggere. Ricordiamo l'onestà e la generosità di Giovanna. Un errore forse ha fatto Giovanna: aver per un attimo pensato che oltre agli estranei accusatori che hanno dubitato di lei, potessimo aver dubitato di lei anche noi che la conoscevamo. Bisogna impedire ai leoni di tastiera di distruggere tutto», ha detto don Raimondi.
Le indagini sulla morte
Proseguono intanto le indagini della Procura di Lodi, che ha aperto un fascicolo per istigazione al suicidio contro ignoti. La famiglia di Giovanna Pedretti ha deciso di nominare un consulente informatico che dovrà accertare la veridicità o meno della recensione online scritta su Google da un ipotetico cliente il quale aveva lamentato d’aver mangiato vicino a gay e disabili, ripota il Corriere.
