Uno di questi “De Santis libero” terminava con un punto esclamativo trasformato nell'ascia etrusca, di chiaro stampo nazifascista. La Procura di Roma ha già iniziato le indagini e il pm Eugenio Albamonte intende cercare di identificare gli autori degli striscioni che potrebbero essere puniti col Daspo fino a 5 anni e che ieri sono stati bollati come “indegni e indecenti” dal papà di Ciro Esposito, il tifoso napoletano che versa ancora in gravi condizioni al Gemelli.
Non è escluso che nell'informativa siano contenute anche le scritte, corredate da croci celtiche, apparse domenica mattina sui muri del Portuense e di Circonvallazione Gianicolense, anche queste a favore di De Santis (“Daniele Libero” e “Roma difende Roma”) ma anche offensive nei confronti di Esposito (“Ciro Boom”).
Nel documento redatto dagli agenti della Digos si farà riferimento anche al clima pesante respirato domenica all'Olimpico e alle minacce apparse ieri su alcuni social network nei confronti di quei tifosi che hanno deciso di criticare la linea della curva. Sul fronte dell'inchiesta del ferimento dei tre napoletani a Tor di Quinto, invece, la difesa di Daniele De Santis ha fatto sapere che chiederà l'incidente probatorio sulla pistola. Quindi sulle impronte digitali, sulle eventuali tracce biologiche e di polvere da sparo e sulle perizie balistiche.
Il Viminale, infine, ha chiesto e invitato il Prefetto e il Questore di Genova a vietare la trasferta dei tifosi giallorossi di domenica prossima per Genoa-Roma. Su social network e forum ultras, infatti, sono apparsi messaggi tutt'altro che distensivi.
“Non ci tiriamo indietro, non ci spaventate”, il grido di battaglia da Roma. “Vi aspettiamo, vendicheremo Ciro”, la risposta di genoani e napoletani, gemellati da anni. Ieri alcuni biglietti sono stati già venduti ai tifosi della Roma che – in caso (più che probabile) di divieto – potranno chiedere il rimborso. Leggi l'articolo completo su
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