Vanni Oddera, l'inventore della mototerapia a "Verissimo": «Su due ruote con i bambini in giro per l'ospedale»

Vanni Oddera ha raccontato ospite di Silvia Toffanin il suo progetto, nato nel 2008

Vanni Oddera (Instagram)

Vanni Oddera ospite di “Verissimo” di Silvia Toffanin su Canale 5. Vanni Oddera, oltre a essere diventato un campione di Freestyle Motocross a livello nazionale ed internazionale, ha dato anche vita nel 2008 al progetto di mototerapia, per regalare momenti di gioia e spensieratezza a persone e bambini con disabilità.

 

 

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Vanni Oddera (Instagram)

 

 

Vanni Oddera a “Verissimo”

 

 

Vanni Oddera ospite di “Verissimo” di Silvia Toffanin su Canale 5. Vanni, oltre alla sua carriera di motociclista, ha ideato il progetto di mototerapia. Con la sua moto infatti porta i bambini ospedalizzati in giro per la struttura sanitaria, regalandogli momenti di grande felicità: «Tempo fa – ha raccontato – sono salita su un taxi e l’autista era senza gambe, parlando con lui ho capito che nella vita ci vuole fortuna e che bisogna dedicarsi agli altri. Sono tornato in hotel e ho pensato alla mototerapia. La prima volta che sono entrato in azione ho provato una grandissima emozione e ho capito che la libertà la si può portare a tutti, senza complessità. Oggi è facile, ma all’inizio portare una moto in un reparto di ospedale pediatrico oncologico è stato difficile. Per i bimbi una volta che sono entrate le moto è cambiata l’atmosfera, è diventata un circo. Loro devono rimanere bambini anche se sono ospedalizzati».

Agli inizi, a spingerlo a proseguire la sua iniziativa è stato proprio un bambino in difficoltà: «Avevo ricevuto la telefonata dal padre, in cui mi chiedeva di andare a trovare il figlio Lorenzo in ospedale. Lì è dato lui che ha dato forza a me, era piene di energia e amore e ho capito che quella era la strada che dovevo intraprendere. Sono egoista, lo faccio perché mi fa stare bene. Purtroppo quel bambino oggi non c’è più ed è sempre dura. Mia figlia Alma viene spesso con me e ha imparato che la disabilità non esiste, è stata educata in questo modo. Tramite lei, tramite i suoi insegnamenti, ho anche una maggiore sensibilità nei confronti dei suoi coetanei.  Oggi a fare terapia sono moltissimi, durante la pandemia dove tutto era bloccato noi abbiamo fatto dei protocolli e ci siamo mossi, ci siamo fatto quasi 870mila chilometri e visitato 6mila famiglia da nord a sud».

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