Il post di Carlo Verdone
Nel film venne doppiata con forte accento torinese da Solvejg D'Assunta. Nel film ad episodi Magda e Furio con i bambini da Torino in autostrada vanno verso Sud. Mentre in auto il marito logorroico e pedante interviene su ogni cosa, durante una sosta la donna riceve l'attenzione di un play boy (Infanti), un 'principe azzurrò al quale finirà per andare incontro. Nello stesso 1981 la Sanpiter girò Lacrime napulitane di Ciro Ippolito. Costretta a diradare gli impegni per la malattia, con il marito musicista Toni Evangelisti era diventata negl tempo organizzatrice di eventi musicali. «Ora di Bianco Rosso e Verdone - prosegue commosso all'ANSA - non è rimasto davvero più nessuno. Mario Brega, Elena Fabrizi, Angelo Infanti e ora Irina Sanpiter, tutti i protagonisti scomparsi». «Quel film - dice - ha una sua eternità, ancora oggi è in testa al gradimento dei miei film e io ci sono molto legato, mi ricorda una certa Roma che non c'è più, ha una carica poetica, piena di malinconia. All'inizio i critici non lo apprezzarono: dopo Un sacco bello quando uscì Bianco Rosso e Verdone si affrettarono a scrivere - tutti tranne uno, Valerio Caprara del Mattino - che era un "Verdone minore", ma secondo me sbagliavano perché quel film aveva una sua potenza come dimostra la popolarità che ha ancora oggi». Leggi l'articolo completo su
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