Non uno, non due, ma ben tre "tentativi di furto". Di questo sono convinti i dipendenti del duty free dell'aeroporto di Fiumicino. Dopo il caso del profumo di Chanel rubato lo scorso 15 aprile, Piero Fassino potrebbe finire nuovamente nei guai viste le recenti testimonianze dei lavoratori del Terminal 1, che lunedì saranno ascoltati dalla polizia aeroportuale. Il tutto, mentre sui social continua ad essere vittima degli haters.
Gli altri episodi
Quello di Fiumicino non sarebbe quindi un caso isolato. Non per Fassino - che nega qualsiasi precedente -, ma per i lavoratori del Terminal 1. Secondo il Corriere della Sera, ci sarebbero infatti altri due episodi sospetti, sempre nell'aeroporto di Roma, dove già in passato il politico sarebbe stato sorpreso dalla vigilianza con articoli in vendita che non aveva pagato. In quei casi, però, Fassino avrebbe saldato il conto dopo i richiami, cosa che invece non è avvenuta il 15 aprile. Motivo per cui i proprietari del duty free hanno deciso di presentare una denuncia, che arriverà ora alla Procura di Civitavecchia. Qui, però, l'indagine si dovrà fermare. Il motivo? Un eventuale processo si potà fare solamente quando il politico tornerà ad essere un privato cittadino.
Lui smentisce
Per Fassino le cose sarebbero però andate diversamente. «Mi dispiace tanto.
L'aggressione mediatica
Una vincenda, quella del profumo-gate, che ha generato una valanga di commenti sui social, tra cui moltissimi insulti. Un fatto, questo, commentato dallo stesso deputato a "La Stampa": «Viviamo in un tempo in cui la cattiveria, ecco l’accanimento, sono ovunque, ben più diffusi che in passato. Ma lo ripeto, mi spiace, mi spiace tantissimo». Dalla sua parte, però, moltissimi colleghi e avversari politici. «Una gogna indecorosa di cui è vittima una persona onesta e integerrima, la cui storia parla per lui» ritiene Fabrizio Comba, il segretario piemontese di Fratelli d’Italia. «È evidente che sia una distrazione, un malinteso - ha detto Giacomo Portas, ex deputato del Partito democratico, infuriato per la vicenda - Piero è la persona più distratta del mondo, posso assicurarlo. E pure io ho rischiato di uscire un duty free senza pagare un pacchetto di biscotti. L’unica differenza è che me ne sono accorto un secondo prima di superare la barriera antitaccheggio».
«Un banale e increscioso episodio che avrebbe meritato un approfondimento pacato si sta clamorosamente trasformando in una aggressione mediatica, un vero e proprio processo parallelo che trova come unica spiegazione il cognome noto del cittadino coinvolto» ha affermato anche il legale del parlamentare, l'avvocato Fulvio Gianaria, sottolineando che proprio «per questa ragione, d'accordo con Piero Fassino, rimando ogni commento alla futura piena lettura degli atti».
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