In un'opera così dispendiosa - ma neanche troppo, vista la CGI ridicola, soprattutto quando il nostro affronta i tre giganti - e a suo modo ambiziosa, non si salva nulla. La regia, figlia di due sguardi diversi e di diverbi drammatici con la produzione, è incoerente e sciatta, così come il montaggio. La scrittura non ha né capo né coda: dov'è il finale, dov'è lo scontro con il cattivo? E perché l'antieroe che qui è interpretato, maluccio, da David Harbour, soccombe con semplici umani per diventare poi invincibile con avversari più forti? Sarebbe ingiusto confrontare questo scempio con il gioiello di Guillermo Del Toro, che tradì il fumetto per divertirsi nel mixare l'immaginario delle pagine con il proprio, tirando fuori un'opera seminale per un certo sottogenere legato ai superpotenti politicamente scorretti, e lo sarebbe pure provare a farlo con il secondo, ben più scarso. Ma mai così mediocre come questo. Non si salva neanche l'ironia feroce e caratteristica di Hellboy, che qui ti mette addosso l'imbarazzo che provavi guardando in tv La sai l'ultima: quando fa una battuta non riesci a ridere neanche costringendoti a farlo e, anzi, preghi che la chiuda il prima possibile. E vale anche per il film, nonostante la presenza di Milla Jovovich, che deve finirla di nobilitare con la sua bellezza lungometraggi infami. Leggi l'articolo completo su
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