«Ricchi di fantasia parla di noi italiani che siamo ossessionati dal denaro aggiunge Castellitto Un tempo i poveri avevano più dignità, oggi no, e sono molto rancorosi verso i più ricchi. Per me non c'è cosa più divertente che raccontare gli sfigati, i falliti. Il nostro è un cinema di meravigliosi burini». «Abbiamo incarnato personaggi aggiunge Ferilli che potremmo incontrare ovunque. Sono forti, eterni e crudi, perciò potenti. Vivono nell'insofferenza legati a famiglie che si odiano, ma non si lasceranno mai: è una cosa molto italiana che si chiama tirare a campare». Sulla chimica che traspare tra Sergio e Sabrina (si chiamano così anche i loro personaggi) nonostante fosse la loro prima esperienza insieme sul set, Castellitto commenta: «Non avevamo mai lavorato insieme, ma dopo 15 minuti era come se avessimo condiviso 10 tournée e 5 film. Il fattore umano ha nutrito il talento». Leggi l'articolo completo su
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