Susanna Tamaro sulla disforia di genere: «Volevo diventare un maschio ma avrei dovuto ingurgitare ormoni fino alla morte»

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Susanna Tamaro sulla disforia di genere: «Volevo diventare un maschio ma avrei dovuto ingurgitare ormoni fino alla morte»

Susanna Tamaro, in una lunga lettera, ha raccontato la sua esperienza in prima persona con la disforia di genere ovvero, essere un soggetto che si identifica in maniera intensa e persistente con individui di sesso opposto a quello biologico. La scrittrice si è raccontata in modo così intimo perché si è espressa contro la triptorelina, il bloccante degli ormoni che viene somministrato a tutti coloro, specie agli adolescenti, che si identificano trasgender e che desiderano cambiare sesso.

Le parole che Susanna Tamaro ha affidato al Corriere della Sera sono allo stesso tempo forti e sincere: «Personalmente, ho avuto l’infanzia devastata dalla disforia di genere e per questo ne posso parlare con cognizione di causa. Ho iniziato ad avere problemi fin dall’asilo, quello che nei primi anni era una forza primigenia e inconscia è diventata una disperata consapevolezza: ero scesa in terra nel corpo sbagliato. Data l’epoca, non ho mai confessato a nessuno questa mia devastante certezza ma passavo le notti piangendo se mi veniva regalata una bambola o peggio ancora un qualche vestito da bambina».

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