Stupro Palermo, il video cercato su Telegram. Il Garante della privacy avverte: «È un reato»

3 di 5

Il Garante della privacy

Il Garante privacy mette in guardia sulle conseguenze, anche di natura penale, della diffusione e condivisione dei dati personali della vittima dello stupro di Palermo e dell'eventuale video realizzato. A seguito di numerose notizie stampa su una «caccia alle immagini» scatenatasi nelle chat, l'Autorità - con due provvedimenti d'urgenza - ha rivolto un avvertimento a Telegram e alla generalità degli utenti della piattaforma, affinché venga garantita la necessaria riservatezza della vittima, evitando alla stessa un ulteriore pregiudizio connesso alla possibile diffusione di dati idonei a identificarla, anche indirettamente, in contrasto, peraltro, con le esigenze di tutela della dignità della ragazza. Il Garante ricorda che la diffusione e la condivisione del video costituiscono una violazione della normativa privacy, con conseguenze anche di carattere sanzionatorio, ed evidenzia i risvolti penali della diffusione dei dati personali delle persone vittime di reati sessuali (art. 734 bis del codice penale).

3 di 5
Morto risucchiato dalle pale del motore di un aereo in fase di decollo: terrore allo scalo di Amsterdam. Chi è la vittima
Alessandro Pozzi, Luca Piani e Simone Giacomelli: chi sono i finanzieri del soccorso alpino morti a Val Masino
Incendio in serata a Milano, esplose bombole di gpl: fiamme altissime e fumo visibile a chilometri di distanza. Cosa è successo
Fiorentina sconfitta in finale come un anno fa: l'Olympiacos vince 1-0, decide un gol di El Kaabi al 116'
Isola, Edoardo Franco furioso con i ladri di cibo: «Avete rubato ad un operatore pagato molto meno di noi. Vergogna»