Stupro Palermo, il video cercato su Telegram. Il Garante della privacy avverte: «È un reato»

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Stupro Palermo, utenti cercano il video della violenza sui gruppi Telegram: «Pago bene». La preoccupante deriva social

La terribile vicenda dello stupro di gruppo a Palermo continua ad infiammare il dibattito social. Con derive, in alcuni casi, molto pericolose. Le foto dei profili Facebook dei giovani finiti nell'inchiesta sono state postate e condivise con migliaia di visualizzazioni. Commenti pieni d'odio su ogni piattaforma - da Fb a Twitter, da Instagram a TikTok - ma anche curiosità morbosa.

Su Telegram in poche ore si sono formati tre gruppi, due pubblici e uno privato, che inizialmente contavano tra 12mila e 14mila iscritti, ma che adesso si sono dimezzati, con l'unico obiettivo di trovare il video dello stupro di gruppo di cui è stata vittima la ragazza di 19 anni.

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