«Le ondate di licenziamenti servono a spingere i lavoratori ad accettare stipendi sempre più bassi. Dobbiamo rimanere uniti e chiedere di più»

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«Le ondate di licenziamenti servono a spingere i lavoratori ad accettare stipendi sempre più bassi. Dobbiamo rimanere uniti e chiedere di più»

Grandi aziende annunciano il licenziamento di centinaia di dipendenti, solitamente adducendo come motivazione la necessità di tagliare i costi troppo elevati in seguito all'ondata di assunzioni durante il periodo del Covid. Ormai, questa, è una cantilena che si sente con allarmante frequenza e mentre c'è chi si vede costretto a ritrovare il vigore e rilanciarsi nella ricerca di un lavoro nell'ormai affollato mercato, c'è chi si chiede se ci siano dei motivi ulteriori dietro la situazione presente.

Licenziamenti come sintomo di un problema diverso, o forse una tecnica di manipolazione che serve un obiettivo nascosto: le parole di Kate arrivano dopo un'esperienza personale che l'ha lasciata col fiato sospeso fino all'ultimo, senza sapere se il giorno dopo avrebbe ancora avuto un impiego oppure no. Secondo la donna, i lavoratori devono imparare a rimanere uniti se vogliono far valere i propri diritti e ottenere uno stipendio adeguato.

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