Giulia Tramontano, i funerali. Per i pm c'è premeditazione: «Impagnatiello ha alterato la scena del crimine»

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Le ustioni sul corpo

Quelle ustioni, poi, così estese sul corpo e che hanno reso impossibile per i medici datare la morte, sono un ulteriore elemento che gli inquirenti prendono in considerazione per provare che il barman ha premeditato il femminicidio. Lui che avrebbe cercato in ogni modo di «alterare la scena del crimine», inscenando una fuga della giovane dalla loro casa di Senago, nel Milanese, seguita da un possibile suicidio. Tanto che aveva raccontato, tra le tante fandonie, nei giorni precedenti al delitto, anche alla 23enne con cui aveva una relazione, che Giulia aveva problemi mentali e voleva farla finita.

Aver reso impossibile la datazione della morte, tentando di dare fuoco al corpo per due volte, è un'altra circostanza che Impagnatiello potrebbe aver preparato. Premeditazione che resta nodo centrale delle indagini, dopo che sono venute a galla ricerche on line da parte del 30enne, come quella sul veleno per topi, poi trovato nel suo zaino, o le due digitazioni sospette del 26 maggio, giorno prima dell'assassinio: «disconnettere dispositivi whatsapp web» e «whatsapp web come uscire».

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