Dossieraggio a politici e vip, oltre cento spiati: da Totti a Matteo Renzi. Nel pc del maresciallo conti correnti e 740

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L'interrogatorio

Dopo essere stato perquisito, il maresciallo è stato interrogato e l'ufficiale avrebbe spiegato, secondo quanto ricostruito da Il Corriere della Sera, di essersi attenuto, in maniera del tutto lecita, a un protocollo instaurato all’interno della Direzione nazionale antimafia, presso la quale lavorava su specifica richiesta del sostituto procuratore nazionale che all’epoca si occupava del Servizio Sos, Antonio Laudati.

Secondo quanto raccontato da Striano, lui era autorizzato a muoversi liberamente tra le varie banche dati alla ricerca di informazioni che potessero risultare utili alle varie Procure distrettuali, sulla base di spunti investigativi individuati anche di propria iniziativa proprio sulla base delle Sos che dalla Banca d’Italia, tramite l’Ufficio informazioni finanziarie, vengono trasmesse alla Guardia di finanza che poi le smista alla Direzione nazionale antimafia.

Movimenti, però, che non hanno dato il là ad alcun tipo di indagine e che non erano state richieste da alcuna Procura.

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