Dieta per vivere a lungo: mangiare poco e cena quando c'è ancora luce. Dalla mima-digiuno al time-restricted eating

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Mangiare poco per vivere a lungo

«Da un punto di vista pratico - spiega Giorgio Sesti, presidente della Società italiana di medicina interna - la restrizione calorica si può attuare secondo diversi approcci, da adattare alle esigenze del singolo e alle sue possibilità. Ma va detto che si tratta di estrapolazioni teoriche di quanto osservato su modelli cellulari e animali oltre che su marcatori surrogati di longevità in salute. Al momento infatti per nessuno di questi approcci esiste la dimostrazione scientifica che ne documenti in modo definitivo l’efficacia nell’allungare la vita in salute, perché i risultati degli studi in corso si potranno osservare solo tra qualche decennio. Alcune evidenze preliminari che questo accada anche nell’uomo vengono dallo studio 'Calerie' di recente pubblicato su Nature Aging: una restrizione calorica del 25% rallenta i processi di metilazione del Dna (legati a tanti processi di invecchiamento) già dopo appena due anni». Ma il cibo, al di là delle calorie, continua Sesti, «ha anche un elevato valore simbolico, per non parlare del suo effetto ‘consolatore’ (comfort food). E questo rende molto difficile seguire un regime di stretta restrizione calorica per lunghi periodi di tempo. Per questo, gli scienziati di settore sono alla ricerca di modalità alternative e meno penalizzanti. Una di queste è la restrizione selettiva degli alimenti ultra-raffinati».

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