Chiara Ferragni indagata per truffa, le carte della procura di Milano: «Consumatori ingannati da influencer con 30 milioni di follower»

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Chiara Ferragni, nel mirino i messaggi social

Ci sono «indici esteriori, di tenore non equivoco» su una «unitaria programmazione, nell'ambito di un medesimo disegno criminoso» delle presunte truffe sui casi pandoro, uova di Pasqua e bambola contestate a Chiara Ferragni, considerando la «unitarietà della spinta a delinquere», la «analogia del 'modus operandì» e il «lasso temporale» tra gli episodi. Lo scrive il pg della Cassazione nel suo provvedimento, pur chiarendo che non sulla base di questo criterio ha stabilito la competenza di Milano ad indagare. In tutti e tre i casi, si legge, Ferragni ha pubblicato sui social post, stories e «video fuorvianti» per i consumatori.

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