Angelika Hutter, la procura: «Gesto volontario? Forse un attacco d'ira può avere alterato l'attenzione alla guida»

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Angelika Hutter, la procura: «Gesto volontario? Forse un attacco d'ira può avere alterato l'attenzione alla guida»

Mentre gli occhi sono puntati sul reparto di Psichiatria dove si trova attualmente Angelika Hutter, la procura torna a parlare di quanto accaduto a Santo Stefano di Cadore, in provincia di Belluno, dove una famiglia è stata travolta e uccisa. Nel frattempo, stanno arrivando dalla Germania i genitori dell’automobilista arrestata per il triplice omicidio stradale. La 31enne ha avuto uno choc post traumatico dopo il gravissimo incidente di giovedì scorso e ora è ricoverata nel reparto psichiatrico dell’ospedale di Venezia, piantonata a vista, perché si ha paura che possa compiere un gesto estremo.

Il capo della procura, dunque, torna sull'episodio scartando l'ipotesi del gesto volontario.

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La parole del procuratore

Il procuratore, precisando notizie di stampa, ha sottolineato che «alcuni elementi hanno fatto aleggiare l'ipotesi suggestiva del gesto volontario» ma «per arrivare a un'affermazione di questo tipo è necessario avere elementi seri e concreti: ciò che presumo abbia fatto pensare a questa eventualità è che non ci sia segno di frenata sulla strada, che l'auto provenisse da un rettilineo quindi la visuale non fosse coperta, che non ci fosse segno di strisciata sui muri prima del punto in cui sono stati investiti i pedoni e il fatto che l'auto, dal sonoro, sembra lanciata in accelerazione. A ciò si aggiungono due testimonianze che riferiscono un comportamento strano della Hutter (Angelika, fermata per l'incidente, ndr) pochi minuti prima del momento in cui si è verificato l'incidente».

La donna, come riferito dal racconto dei testimoni riportato dal procuratore, «avrebbe avuto una reazione scomposta dopo aver riempito d'acqua alcune bottiglie in strada». Un testimone ha riferito che la donna «avrebbe chiuso con forza portiere e portellone, avrebbe lanciato per aria alcune bottiglie e, partendo, avrebbe compiuto una manovra repentina e pericolosa», ha spiegato il procuratore secondo il quale probabilmente questi elementi, «non da parte della procura», possono aver portato a ipotizzare il gesto volontario.

Secondo il procuratore vanno tuttavia evitate «ricostruzioni che possono portare un ulteriore carico di dolore ai familiari delle vittime». «È verosimile - ha proseguito - che la donna fosse in uno stato d'ira, che non sappiamo da cosa fosse stato causato, che possa avere alterato l'attenzione alla guida, rendendo possibile ciò che è accaduto».

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