L'obiettivo è quello di unire «il percorso di rieducazione di chi è in carcere con una ricaduta positiva per tutta la collettività», ha spiegato Orlando, sottolineando che «nelle strutture carcerarie nelle quali i detenuti lavorano, la recidiva, il cui tasso in Italia è il più alto d'Europa, è crollata».
«Il lavoro - ha aggiunto Tronca - è uno stimolo alla ricostruzione etica e questo progetto, di cui sono orgoglioso, è un'opera di cui i romani hanno bisogno perché si inserisce in un contesto urbano che necessita di interventi di tutti i i tipi. Per questo lo considero un piano di recupero alla legalità quotidiana, che unisce legalità a solidarietà. Victor Hugo ha scritto che colui che apre le porte di una scuola chiude quella di una prigione. Parafrasando si potrebbe dire che chi apre le porte della società, chiude quelle del carcere». Leggi l'articolo completo su
Leggo.it