Una volta individuato il luogo, sotto l'abitato di Chioè, raggiunto attraversando più volte il torrente nei punti con minore turbolenza, i soccorritori hanno a lungo tentato le manovre di rianimazione, portate poi avanati anche dal personale medico dell'ambulanza accompagnato nel frattempo sul posto. Purtroppo invano. Una volta constatato il decesso e ottenuto dalla magistratura il permesso per la rimozione, la salma è stata caricata nella barella stagna in dotazione al Gruppo forre, assicurata e fatta scendere lungo il corso d'acqua, sposandola da una sponda all'altra per evitare le correnti troppo forti e affidata al carro funebre una volta raggiunta la strada. Leggi l'articolo completo su
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