Nel quadro dell'intera operazione, Racing Point verrà rimarchiata attraverso un accordo decennale, in cui la stessa Aston Martin riceverà una quota della scuderia di Formula 1. Sarà l'ennesima trasformazione per la squadra nata nel 1991 come Jordan, poi diventata Midland nel 2006 e subito dopo Spyker, prima della vendita all'indiano Vijay Mallya che la chiamò Force India. Le prospettive future appaiono decisamente incoraggianti, con capitali freschi, una sede già in espansione posizionata proprio difronte al circuito di Silverstone in Gran Bretagna, e la possibilità di avvicinare i vertici del Mondiale. Immaginiamo ne sia soddisfatta anche Liberty Media, che avrà in griglia un brand senza dubbio più iconico dello scialbo Racing Point.
Inevitabilmente, si concluderà invece, alla fine di questa stagione, la sponsorizzazione di Aston Martin al team Red Bull: in ballo c'è anche la collaborazione per la hypercar Valkyrie, che andrà però avanti fino alla consegna dei modelli prodotti. Lo ha confermato la stessa multinazionale austriaca. A livello statistico, Aston Martin è stata presente nella categoria regina fra il 1959 e il 1960, seppur con risultati modesti. Oggi l'impegno nelle corse in forma diretta si concentra sulla classe GTE del WEC. Leggi l'articolo completo su
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