Federauto rileva che già le crisi economico-finanziarie del 2008 e 2011 hanno portato a un brusco rallentamento delle immatricolazioni, che si è tradotto in una diminuzione del numero dei concessionari, passati da 2.950 nel 2007 a 1.373 nel 2019. La previsione, alle attuali condizioni, è di una flessione delle immatricolazioni del -60% per il 2020 con un’ulteriore contrazione delle reti di vendita. Nella lettera al governo, Federauto sottolinea che con il calo di marzo, prossimo all’80% del volume di affari naturale, per le concessionarie si pongono criticità relative alla gestione del personale, al sostegno alla mancanza di liquidità dell’impresa e alla gestione degli stock di autoveicoli e parti di ricambio. Per questo la federazione sottolinea che, alla luce dell’emergenza, «esiste la necessità di alcune modifiche del Cura Italia dettate dall’esigenza di rendere fruibili per le concessionarie alcune misure in grado di supportarle nel periodo critico di blocco dell’attività».
Tra le proposte di Federauto ci sono per esempio l’allargamento del limite della compensazione orizzontale dei crediti Iva e la richiesta di colmare le lacune sulla situazione di dilazione dello stock. È inoltre segnalata la necessità di ricomprendere l’attività condotta dalle concessionarie
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