In particolare, la sospensione della produzione viene attuata in modo tale da consentire al Gruppo di riavviare la produzione tempestivamente quando le condizioni del mercato lo consentiranno. Fca - ricorda la società - ha deciso di propria iniziativa di apportare modifiche ai processi di produzione in diversi impianti, tra cui l'aumento della distanza tra i dipendenti nelle stazioni di lavoro. Ha inoltre aumentato gli interventi di pulizia e igienizzazione in tutte le strutture, oltre ad aver apportato ulteriori migliorie a tutela della sicurezza dei dipendenti. Sono stati applicati rigorosi controlli e misure di sicurezza nelle mense e all'accesso di visitatori esterni a tutti i siti del Gruppo. Negli uffici, la società ha accelerato la diffusione del lavoro in remoto (smart working), un'opzione ora ampiamente disponibile per i dipendenti in tutto il mondo.
Il Gruppo utilizzerà queste sospensioni produttive per attuare revisioni dei processi di produzione e controllo qualità a beneficio dei propri clienti e della produttività complessiva. Il Gruppo sta lavorando con i propri fornitori e partner affinché, nonostante la sospensione produttiva, gli stabilimenti possano raggiungere i livelli di produzione totali precedentemente pianificati nel momento in cui riprenderà la domanda da parte del mercato.
Questa mattina alla riapertura della Borsa sono 20 i titoli congelati per eccesso di ribasso in Piazza Affari, dove è caduto il veto della Consob alle vendite allo scoperto. Con quasi metà del listino fermo l’indice Ftse Mib lascia sul campo l’8% a 14.666 punti. Il peggiore è Stm (-215%), preceduto di poco da Intesa (-9,17%) riammessa agli scambi, mentre lo spread tra Btp e Bund sale a 254 punti. Ferma per eccesso di volatilità Fca (-10,5% teorico), che ha annunciato la chiusura delle fabbriche in Europa. Stop anche per Eni (-7% teorico), su nuovi minimi di sempre. Leggi l'articolo completo su
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