Tamponi ai vaccinati, esperti divisi. Pregliasco: «C'è Omicron». Bassetti: «Si sconfessa il Green pass»

Tamponi ai vaccinati, esperti divisi. Pregliasco: «C'è Omicron». Bassetti: «Si sconfessa il Green pass»

L'ipotesi di tampone obbligatorio per i grandi eventi, anche per chi è vaccinato con due o tre dosi, divide decisamente gli esperti. Su Leggo di oggi venerdì 17 dicembre abbiamo sentito le opinioni dell'infettivologo Matteo Bassetti, del Policlinico San Martino di Genova, e del virologo Fabrizio Pregliasco, dell'università Statale di Milano.

 

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Matteo Bassetti, direttore della Clinica malattie infettive Policlinico San Martino di Genova, è d'accordo con il tampone per i vaccinati?
«No. Così finiamo di confondere la gente. Abbiamo detto che con il super green pass si poteva andare allo stadio e adesso diciamo che non basta più? Sarebbe l'ennesimo errore».
Non serve il tampone?
«Stiamo andando bene, ce lo ha detto anche l'Economist. E invece ecco il passo indietro. Non abbiamo gli ospedali che esplodono, una fuga in avanti ora fa solo del male».
Il vaccino può bastare?
«Ho sempre sostenuto il green pass e credo nella capacità dei vaccini di prevenire la malattia grave: quando saremo tutti vaccinati, non ci interesserà più fare il tampone».

 

Fabrizio Pregliasco, virologo e direttore sanitario dell’Irccs Galeazzi di Milano, a che serve il tampone per i vaccinati?
«Rappresenta un elemento di precauzione in più, alla luce della situazione attuale che non ci piace per niente».
Perché?
«C’è bisogno di tamponare i vaccinati, per evitare che comunque il contagio circoli. Perché potrebbe essere molto veloce la trasmissione».
Più di quanto è stato finora?
«Purtroppo sì, adesso abbiamo l’esigenza di mitigare la velocità della variante Omicron: ci stiamo preparando ad affrontarla. E quindi ci serve una tutela in più, negli eventi con tante persone. Soprattutto per chi non ha ancora fatto la terza dose ed ha la seconda in scadenza». 

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