Il sindaco: "L'Ema a Milano porterà 3000 posti di lavoro"

La presentazione della candidatura di Milano per la nuova sede dell'Agenzia Europea per i medicinali Ema, Da sinistra, il sindaco di Milano Giuseppe Sala, il presidente del consiglio Paolo Gentiloni, il presidente della Regione Roberto Maroni (Ansa)
"Con Ema tremila posti di lavoro". Parola del sindaco Giuseppe Sala, che ieri è tornato a parlare dell’Agenzia europea del farmaco. Sala ha assicurato che Milano è «messa decisamente bene per sperare» nell’assegnazione dell’ente, che trasloca da Londa post Brexit. Il 20 novembre arriverà il verdetto dal Consiglio affari generali dell’Ue.


L’atmosfera che si respira è simile a quella del 2008 quando Milano riuscì a conquistarsi l’Expo 2015. Anche lo stesso sindaco, ex commissario dell’Esposizione, ha ritrovato l’entusiasmo di un tempo. «Ovviamente i concorrenti, da Barcellona a Vienna, sono temibili – ha aggiunto - ma siamo messi bene. Il nostro dossier è stato valutato positivamente per i tre aeroporti, per le infrastrutture, per le scuole, dal momento che abbiamo 15 mila studenti stranieri, e per i tanti vantaggi che possiamo offrire alle 800 famiglie del personale dell’Ema costrette a trasferirsi».

La partita può essere vinta grazie al gioco di squadra di Comune, Governo e Regione. Milano il 30 settembre ha già superato il primo scoglio con il giudizio favorevole della Commissione Ue: «Tra le città migliori», avevano detto i tecnici. La sede è di tutto rispetto: sul tavolo c’è il Pirellone, e il primo anno di affitto sarebbe gratis.

Sala ha poi ribadito che sarebbe un successo per l’intero paese, perché «l’Ema migliorerà la reputazione internazionale, porterà vantaggi economici, e non solo all’economia cittadina, oltre a tremila posti di lavoro diretti e indiretti nel settore medico e del farmaco». E prosegue il tour dei politici per convincere che la “Madonnina” è la scelta migliore. Oggi Sala parte per Zagabria, per poi volare a Stoccolma. 
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