La reazione
Come conseguenza di questo comportamento, Trump è stato incriminato e dovrebbe essere sottoposto a processo nel mese di agosto, a ridosso cioè delle elezioni di novembre. Ma intanto l'ex presidente ha colto al balzo la pubblicazione del rapporto su Biden per lanciare le sue accuse: «Il caso di Biden è 100 volte diverso e più grave del mio ha sostenuto -. Questo caso dimostra che il sistema giudiziario ha un doppio standard e i processi contro di me sono selettivi e incostituzionali!».
In realtà ieri a Trump le cose sono andate bene, perché l'udienza alla Corte Suprema sul suo diritto di comparire sulle schede elettorali è sembrata provare che i giudici sono schierati con lui e in disaccordo con lo Stato del Colorado che lo ha definito «ineleggibile» sulla base del 14° emendamento che vieta di correre per posizioni federali a coloro che abbiano tradito il giuramento alla Costituzione e abbiano partecipato a insurrezioni. La Corte dovrebbe ancora esprimersi però sulla «immunità assoluta» che Trump sostiene di avere su ogni sua azione da presidente. Punto sul quale è probabile che i giudici siano meno amichevoli di quanto sono stati ieri.