«La porti un bacione a Firenze» cantava Odoardo Spadaro nel 1937. Chissà se ieri sera l’ex “paisà” Rocco Commisso, baciando i calciatori viola uno ad uno nel dopopartita, non si sa se solo sulla guancia o anche in bocca, non abbia ripensato a quelle struggenti note che parlano di emigrazione.
Quasi quasi, per celebrare il trionfo viola, la intono anche io stasera durante il mio concerto al Teatro Ariston di Sanremo, la casa della canzone italiana. Ebbene sì, lo ammetto, ieri sera ho goduto come un riccio, come non mi succedeva da 33 anni, ossia dal giorno della qualificazione all’ultima finale europea della Fiorentina.
Avremmo dovuto vincere 10-0, ma l’ingenuità di Igor poteva costarci cara.
Più in generale, la tre giorni europea è stata il trionfo delle squadre italiane, soprattutto di quelle che non hanno a cuore la Juventus. Anche se a me sarebbe piaciuta una finale di Europa League tra Roma e Juve. Lo confesso candidamente, anche a rischio di essere ritenuto un ipocrita.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 19 Maggio 2023, 11:11
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