Doping in Russia, Putin: "Tolleranza zero verso
chi ha sbagliato, collaboreremo con la Wada"
di Marco Subiotti
La Iaaf potrebbe togliere alla Russia anche il diritto ad ospitare eventi futuri, come il World Junior Championships il prossimo luglio a Kazan. Tutti rischi che il Cremlino non vuole correre, per evitare un danno di immagine che sarebbe colossale, tanto più alla vigilia del G20.
Putin avrebbe voluto affrontare direttamente l'argomento con i capi delle federazioni sportive russe ma il loro aereo è stato costretto ad atterrare per motivi di sicurezza a Mineralnie Vodi per il maltempo a Sochi e l'incontro è stato rinviato, forse alla tarda serata. Ma martedì ha fatto rotolare la prima testa, quella del direttore del laboratorio anti doping di Mosca, Grigory Rodchenkov, accusato dalla Wada di essere al centro di un sistema generalizzato di doping.
E ieri tutti i massimi dirigenti si sono allineati su posizioni di collaborazione con la Wada e di fermezza contro il doping, auspicando che la Russia non venga esclusa dalle Olimpiadi, se non altro per non penalizzare gli atleti «onesti», come ha chiesto anche Ievgheni Trofinov, storico coach di Ielena Isinbaieva, due volte campionessa olimpica e attuale detentrice del record mondiale di salto con l'asta.
Il comitato olimpico russo, presieduto dall'ex vicepremier Aleksandr Zhukov, ha promesso punizioni severe se le accuse saranno provate, mentre l'inossidabile ministro dello sport Vitaly Mutko, uno del cerchio magico di Putin, Segnali di distensione che hanno trovato una sponda nel presidente del Cio Thomas Bach concinto che la Russia coopererà.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 12 Novembre 2015, 15:11
© RIPRODUZIONE RISERVATA