Lavoro al ristorante, 50 euro per 14 ore: «Contratto? Non te lo posso fa'...». Le tre storie raccontate dalla Uil

Martedì 5 Marzo 2024, 15:53 - Ultimo aggiornamento: 6 Marzo, 12:34

L'operaio in una fabbrica

Poi un altro caso di un operaio in una fabbrica di vetrate: «Sono stato assunto per 6 mesi con contratto di stage, sono diventati 8 perché i primi due non ha citato contratto, quando dovevo firmarlo mi diceva che c'erano problemi con il commercialista. L'ho firmato due mesi dopo per 800 euro al mese, 50 ore settimanali dal lunedì al sabato. Ma non avendo altro impiego non avevo scelta. Io mi occupavo di segreteria e grafica, ma venivo sfruttato e usato per altre cose, tipo fare la spesa, andare a prendere i figli in piscina. Quando tornavo a casa non potevo stare tranquillo perché dovevo portare i figli a casa, sempre perché dovevo fargli questo favore perché mi aveva dato un lavoro. Registravo anche i TikTok per il canale della moglie, ero un tuttofare al suo servizio».

«La maggior parte dei miei colleghi erano trattati allo stesso modo: ognuno aveva le sue situazioni familiari. Ricordo un collega che aveva avuto problemi con gli assegni familiari, gli venivano trattenuti questi soldi che gli servivano per i figli. Quando sono stato assunto con contratto part time lo stipendio si aggirava intorno ai 900-1000 euro, ma dopo la prima busta paga da 950 euro mi disse: io ti ho fatto il bonifico, ma se vuoi continuare a lavorare qua devi prendere 800 euro. Quindi dovetti uscire, andare al bancomat a ritirare questi soldi per darglieli. Lui mi prendeva in giro, mi diceva che non ero capace e dovevo ringraziare il cielo per aver avuto questa possibilità».

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