«È morta mia suocera, ma il capo mi ha chiamato e mi ha detto di presentarmi in ufficio: gli ho detto di no, sono rimasta con mio marito»

Martedì 19 Marzo 2024, 09:34 - Ultimo aggiornamento: 09:36
«È morta mia suocera, ma il capo mi ha chiamato e mi detto di presentarmi in ufficio: gli ho detto di no, sono rimasta con mio marito»
di Hylia Rossi
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Lavoro e lutto, due concetti che si rivelano spesso particolarmente difficili da conciliare. Da una parte c'è un dipendente che ha a che fare con il dolore di una perdita, un sentimento del tutto personale che può essere più o meno debilitante a seconda dell'individuo e che richiede tempi diversi per poter essere processato. Dall'altra c'è un capo, o meglio un'azienda, che deve necessariamente raggiungere gli obiettivi prefissati.

Troppo spesso questi obiettivi diventano più importanti delle vite di tutti coloro che investono le proprie competenze nel loro raggiungimento. La sensibilità dei dirigenti, del capo, dei manager finisce, così, per sottomettersi alla logica del profitto, e ne risente la salute dei lavoratori. Come un cane che si morde la coda, ciò a sua volta riduce la performance degli impiegati e ne risente l'azienda.

Una donna si è espressa in proposito attraverso un video pubblicato su TikTok e racconta il terribile modo in cui il suo datore di lavoro ha gestito il lutto che stava attraversando, un approccio piuttosto frequente a giudicare dalle esperienze degli utenti che hanno commentato.

@thedeadbook.co POV: your workplace doesn’t understand how to handle grief and bereavement. The cost of living allows pur careers to rule how we grieve and the space we need to do so. Let’s change the conversation here. #something #100k #account #workplaceproblems ♬ original sound - The Deadbook™
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