Quando ha saputo che Carla, la donna che conosceva da quando avevano 13 anni, con cui ha vissuto la sua più importante e tormentata storia d'amore, rischiava di morire, non ha trattenuto un pianto a singhiozzi. Poi l'interrogatorio, tutto registrato in audio, alla presenza dei carabinieri di Pozzuoli e Formia con il pm di Cassino, Roberto Bulgarini.
Paolo ha ammesso e ha ripetuto: «Una cazzata, ho fatto una cazzata. Non ci ho visto più». E ha parlato dell'altro uomo, della frequentazione di Carla con un loro amico comune: «Si vedono almeno dal 2009 e questo mi ha fatto stare ancora più male».
Ma, dinanzi agli inquirenti, il risentimento non è stato mai espresso contro quell'uomo di Pozzuoli. Su Carla, invece, Paolo ha ripetuto più volte, in alternanzae con confusione: «La amo...la odio; la amo...la odio». Due ore e mezza di interrogatorio, più volte interrotto perchè Paolo alternava lucidità a vuoti di memoria. E ha raccontato: «Sì, ho tentato il suicidio quando ho capito che cazzata avevo fatto. Ma ho provato ad ammazzarmi anche quattro mesi fa e mi hanno salvato dei ragazzi in una pineta a Castelvolturno. La non chiarezza di Carla e dei suoi sentimenti mi ha annientato. Perchè voleva un figlio da me, se continuava a stare con quell'altro? Sto male, molto male». Ma neanche una parola su quella bambina, nata poche ore prima. Rimossa.
Paolo: "Come sta Carla?", poi piange.
Non una parola sulla figliaPubblicato da Leggo - Il sito ufficiale su Martedì 2 febbraio 2016
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 3 Febbraio 2016, 10:51
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